MAROTTA – Segregata in casa e derubata nel corso degli anni di circa mezzo milione di euro. Vittima delle violenze domestiche un’anziana che è stata vessata negli anni da due coniugi marottesi che avrebbero dovuto prendersi cura di lei in qualità di badanti.
I Carabinieri della Stazione di Marotta hanno dato mandato di esecuzione alla misura cautelare dell’allontanamento e contestuale divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Pesaro su richiesta della Procura della Repubblica di Pesaro: per la coppia i reati contestati sono maltrattamenti aggravati e circonvenzione di incapace in concorso.
Le indagini sono iniziate di recente quando, durante un servizio perlustrativo, i militari della Stazione di Marotta hanno ricevuto la segnalazione di un privato cittadino su presunti maltrattamenti a carico dell’anziana da parte dei suoi due badanti, marito e moglie.
In particolare, le prime testimonianze raccolte parlavano di presunti abusi subiti dalla donna, che da tempo sarebbe stata chiusa in casa e del tutto impossibilitata ad uscire. La donna veniva infatti sorvegliata mediante una videocamera ed era anche vittima di gravi maltrattamenti sia in termini di aggressioni fisiche che morali; a peggiorare il quadro anche il particolare che la coppia avrebbe approfittato della situazione di sudditanza per prosciugarle il patrimonio.
I militari quindi hanno da subito avviato accertamenti al fine di verificare la fondatezza di quanto segnalato: dalle testimonianze di amici e conoscenti della donna è emerso un quadro grave; i due indagati di fatto da alcuni anni avevano assunto nella vita della donna ruoli sempre più rilevanti.
I maltrattamenti, le minacce e le vessazioni continue poste in essere, in particolare dall’uomo, hanno avuto la funzione di evitare che la donna tenesse contatti con parenti e conoscenti e hanno consentito a lui e alla compagna di disporre indisturbati del cospicuo patrimonio della donna che è stato del tutto prosciugato.
La pensione prelevata mensilmente da circa 10 anni grazie ad una delega a favore dell’uomo, ed altri atti pregiudizievoli sul patrimonio della donna, hanno permesso di stimare il maltolto in circa mezzo milione di euro.
Ancora una volta la collaborazione tra i cittadini e la Stazione Carabinieri, ed in particolare le segnalazioni inoltrate dai cittadini ai militari, hanno permesso di fare luce su una situazione così grave e desolante che difficilmente sarebbe emersa senza la segnalazione del privato.