PESARO – Medici a gettone per i pronto soccorso. Le cifre generano una polemica sulla sanità.
Il consigliere regionale Andrea Biancani ha presentato una interrogazione alla Giunta. «I Pronto Soccorso della nostra provincia soffrono da tempo di una grande carenza di personale. Negli ultimi anni i concorsi usciti sono andati deserti impedendo un ricambio adeguato, le motivazioni sono molteplici. In primo luogo, la carenza generale di medici specializzati in Emergenza-Urgenza. Si pensi che in tutta Italia, quest’anno, su 855 posti disponibili nelle scuole di specializzazione per questa disciplina, il 70% è andato deserto. A frenare i medici dallo scegliere questa specializzazione ci sono poi l’impossibilità di svolgere anche la libera professione, alti livelli di stress, e la bassa retribuzione rispetto ad altre specialità cliniche. Oggi diversi presidi, sono in crisi, con diversi turni completamente scoperti o coperti da medici di società private».
Una soluzione parziale è arrivata da Roma con il cosiddetto “Decreto Bollette” che ha sancito un aumento dei compensi per le ore aggiuntive che il personale interno si rende disponibile a svolgere, che arriveranno a 100 euro lordi per il personale medico e a 50 euro lordi per gli infermieri. Lo stato ha stanziato per le Marche 1.279.708 euro per il personale medico e di 511.883 euro per gli infermieri.
«La Regione ha però certificato che le risorse nazionali non basteranno a coprire le ore aggiuntive che i medici interni potrebbero svolgere, e per questo abbiamo chiesto, con un’interrogazione urgente sottoscritta anche dalla consigliera Vitri e dal Gruppo PD, di stanziare fondi regionali per aumentare le indennità dei medici interni e ridurre il ricorso ai privati. La Regione ha risposto, incomprensibilmente, che non metterà risorse proprie e si è solo impegnata a chiedere al Governo fondi per garantire l’aumento anche nel 2024».
E qui si inseriscono il paradosso e la polemica. «Nel frattempo, però non si fa problemi a trovare i propri fondi per pagare medici privati a gettone. La Regione, infatti, da tempo, ricorre a medici di società private che coprono i turni venendo pagati a gettone. Il costo è altissimo – spiega Biancani – l’ultima operazione approvata costa ben 600.000 euro. Cifre folli, che non migliorano, per altro, la qualità del servizio, visto che, spesso, i medici a gettone non hanno le stesse competenze richieste ai medici interni per stare nei Pronto Soccorso, né la stessa esperienza».
Biancani chiude con un dato politico. «Non vorrei che dietro la soluzione dei medici a gettone si nascondesse l’ennesimo tentativo di privatizzare la sanità regionale, con la scusa della carenza di personale pubblico, quando c’è addirittura la disponibilità dei nostri medici e infermieri a lavorare di più, in particolare se adeguatamene remunerati. Un costo che, è bene ribadire, sarebbe comunque inferiore rispetto a quello dell’utilizzo di personale esterno. Un medico a gettone per 4 turni prende il compenso mensile di un medico pubblico con 10 anni di anzianità».