Pesaro

Mercatello (Pu), dipendente pubblico tenta di ottenere un pc per uso privato: denunciato

Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Urbino sono scaturite dalla iniziale segnalazione del primo cittadino del Comune. Ecco come si sono svolti i fatti

La Guardia di Finanza di Pesaro

MERCATELLO SUL METAURO – Tenta di ottenere il pc personale coi soldi del Comune, scoperto e denunciato dipendente e titolare di una ditta di informatica. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Urbino sono scaturite dalla iniziale segnalazione del primo cittadino di Mercatello sul Metauro il quale aveva provveduto ad informare la Procura della Repubblica del comportamento tenuto da un suo dipendente in relazione alla richiesta di inserire il suo p.c. privato tra le forniture di materiale informatico destinate all’ente comunale.

Gli accertamenti, svolti sotto la direzione della Procura urbinate, hanno
permesso di far emergere come il pubblico dipendente, dopo aver acquistato un personal computer per la sua abitazione dalla società incaricata di fornire assistenza e materiale informatico al Comune del quale era dipendente, abbia poi tentato di indurre il titolare ad inserire il suo vecchio computer, privo di alcun valore commerciale, tra le forniture da
effettuare nei confronti dell’ente comunale, a compensazione di
quanto dovuto per il nuovo p.c. (del valore di 700 euro).

A fronte del rifiuto espresso dall’imprenditore, che anzi informava
dell’accaduto il sindaco del comune in questione, è emerso come il pubblico
dipendente si sia poi rivolto ad un’altra impresa locale che intratteneva
rapporti economici con lo stesso comune (essendosi aggiudicata diversi
lavori appaltati dall’ente) richiedendo ed ottenendo dal titolare che il computer da lui acquistato venisse fatturato dalla sua impresa alla ditta di informatica che glielo aveva fornito.

La Guardia di Finanza di Urbino

All’esito delle indagini eseguite, effettuate anche tramite intercettazioni
telefoniche, i finanzieri di Urbino hanno quindi denuncia alla Procura della Repubblica feltresca il pubblico dipendente e l’imprenditore per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità.

A seguito dell’emissione dell’avviso conclusione indagini l’imprenditore ha
restituito l’importo. La Procura della Repubblica ha quindi provveduto a richiedere per quest’ultimo l’archiviazione degli atti (richiesta accolta dal GIP del Tribunale di Urbino) mentre nei confronti del funzionario pubblico è stata formulata richiesta di rinvio a giudizio per le due ipotesi di induzione indebita (una tentata e l’altra consumata) a lui contestate.