PESARO – Mercato ittico: abusivismo, nero e concorrenza sleale. Escono allo scoperto il presidente della Cooperativa Mercato Ittico Pesaro Paolo Marchetti e il vicedirettore Confesercenti Tiziano Pettinelli dopo l’assemblea annuale del settore.
Due le tematiche affrontate, «l’operatività del mercato che, nonostante le difficoltà, ha ripreso la propria attività a pieno regime ed è in grado di garantire alla clientela, non soltanto la consueta varietà e qualità del pescato, ma anche un servizio nel pieno rispetto delle necessarie norme di scurezza».
L’altra questione posta all’ordine del giorno è stata la «concorrenza sleale che gli operatori del mercato subiscono da chi opera la vendita di prodotti ittici fuori dal mercato stesso, in contesti ovviamente diversi da quelli delle attività commerciali preposte (pescherie, gastronomie)».
Il riferimento è alla vendita diretta, che non è proibita, ma limitata a certi quantitativi che spesso vengono superati generando «situazioni grigie in cui vince il nero e la concorrenza sleale».
«L’acquisto del pescato al mercato ittico, infatti, garantisce, da una parte, ai consumatori il rispetto di tutta la filiera e delle normative igienico-sanitarie richieste per legge ed, oggi, imposte in maniera ancor più restrittiva dalle normative anti-covid e dall’altra, l’osservanza di tutte le imposizioni fiscali ed amministrative richieste alle attività commerciali e sottoposte a controlli periodici. Il mercato ittico è, insomma, per eccellenza, il luogo dove si commercializza pesce fresco, nel rispetto delle normative che assicurano a tutti, consumatori per primi, un acquisto sicuro e di qualità.
Considerata la difficoltà del momento per tutti gli operatori del settore, la Direzione del Mercato Ittico congiuntamente a Confesercenti Pesaro e Urbino si rivolge quindi all’Amministrazione Comunale di Pesaro e agli organi preposti perché siano disincentivate le attività di vendita del pesce fresco che operano fuori dall’ufficialità ed, anzi, sia favorita la ripresa del Mercato Ittico ed il lavoro dei commercianti che vi operano, a tutela dell’economia locale ed a garanzia dei consumatori».