FANO – «È giusto che la Regioni dia 120 mila euro per le selezioni di Miss Italia a Fano?» A chiederselo pubblicamente è stata la consigliera regionale Micaela Vitri che ha espresso il suo parere negativo al riguardo. Troppi a suo dire i soldi stanziati dall’ente per un evento che dovrebbe vivere di sponsor privati.
«Lungi da me l’ipocrisia di chi si oppone a prescindere a un concorso di bellezza, ingabbiando le donne nella solita vecchia antitesi “cervello o coscia” – dichiara la consigliera regionale Micaela Vitri -ma mi chiedo piuttosto se non ci fosse destinazione più meritevole per quei 120 mila euro. Ennesima passerella elettorale per l’assessore Mirco Carloni, che volendo sostenere il concorso con Maria Giovanna Maglie in giuria, pubblicamente ha dichiarato: «Sono lieto che come giunta regionale abbiamo contributo alla realizzazione di questo evento, che torna nelle Marche dopo 20 anni». Qualcuno ne aveva sentito la mancanza? Non sono contraria a prescindere ai concorsi di bellezza, ma penso che un tale evento debba essere sostenuto da sponsor privati. Magari capaci di trasmettere una nuova idea di bellezza legata al benessere della donna, sia fisico che mentale».
La Vitri attacca poi senza mezze misure Carloni: «Non spetta invece alla Regione Marche, su richiesta del vicepresidente Mirko Carloni, sborsare 120.000 euro nella ormai famosa tabella E, fitta di mancette a iniziative poco meritevoli. Eventi e festival di prestigio nella maggior parte dei casi non ottengono queste cifre nemmeno partecipando ai bandi, che richiedono una lunga trafila di pratiche burocratiche». Ne è un esempio lo storico e blasonato Carnevale di Fano per cui le borse regionali sono certo meno generose.
E conclude: «Ma non era forse meglio, come chiedo da gennaio con atti ufficiali, impegnarsi per creare un fondo anticrisi per il caro bollette? In Aula Carloni mi aveva risposto promettendo 300 euro a famiglie e fondi per le imprese, salvo poi ritrattare 6 mesi dopo perché aveva fatto male i conti. Per Miss Italia invece mi pare li abbia fatto benissimo».
Un argomento che certamente divide. Non a caso, all’invettiva della Vitri , è giunta prontamente la risposta di Luciano Cecchini, presidente degli Alberghi Consorziati: «Miss Italia è stato un evento che ha permesso a Fano di riempiere gli alberghi, di avere 2.400 presenze con una importante ricaduta economica sull’intera provincia, le polemiche mi sembrano fuori luogo».
«Se non ci fosse stata Miss Italia – riprende Cecchini – la stagione turistica sarebbe terminata il 10 settembre. Invece si è allungata di un paio di settimane ed ha permesso a Fano, ma più in generale alla nostra provincia, di mostrarsi ad un pubblico ampio. Già, perché oltre alle 200 ragazze, hanno soggiornato durante lo svolgimento del concorso anche quasi 400 genitori che hanno dormito nei nostri alberghi, mangiato nei nostri ristoranti, acquistato nei nostri negozi e visitato tutto il territorio, da Urbino fino a Gradara. Sono numeri importanti se si considera che siamo oltre alla metà di settembre quando gli alberghi sarebbero già stati chiusi».
Cecchini sottolinea come il finanziamento che l’organizzazione di Miss Italia ha ricevuto dagli enti pubblici sia ricaduto quasi completamente sul territorio. «In sostanza con questi soldi non si è garantito solo il brand di Miss Italia ma si è ripagata l’ospitalità delle ragazze e delle maestranze che hanno lavorato per permettere lo svolgimento della manifestazione. In più, come già detto, c’è stato tutti il seguito di genitori, parenti e amici delle concorrenti che hanno soggiornato per 4 giorni nelle nostre strutture investendo altro denaro. Questo è il famoso turismo di bassa stagione, una linfa importante soprattutto in un periodo così difficile».