Pesaro

Pesaro, il mistero della Sonoteca. Fdi: «Affidamento diretto a Opera Maestra, ma dell’opera nessuna traccia»

Gli esponenti del partito vogliono vederci chiaro. "Assessori e sindaco sapevano, ma l'associazione aveva competenze?"

Gli esponenti Fdi Pesaro

PESARO – Affidamenti diretti e il caso della Sonoteca.

Dopo il caso di Opera Maestra e Stella Polare che ha portato alla convocazione della commissione Controllo Atti, ulteriori importanti criticità emergono dall’esame della documentazione che i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Daniele Malandrino, Serena Boresta, Michele Redaelli, Cristina Canciani e Giovanni Corsini, stanno esaminando man mano che ne acquisiscono disponibilità a seguito di plurime richieste di accesso agli atti.

«Per la “sonoteca” l’amministrazione di Pesaro ha scelto una Procedura negoziata senza bando a favore di Opera Maestra. Ma i dubbi non sono solo tecnici. La precedente amministrazione aveva portato avanti l’operazione con fretta ed i soliti commenti entusiastici. Oggi, che il sindaco ipotizza una marcia indietro, nessuno dei fautori di quel progetto lo difende, eppure gli assessori e le forze politiche che lo hanno sostenuto sono ancora agli stessi posti. Dall’amministrazione e dalla maggioranza continua un silenzio imbarazzante».

Fdi precisa: «È il caso della determinazione di spesa n.144 del 01.02.2024 con la quale il Comune di Pesaro avvia una procedura negoziata senza bando, “invitando un unico fornitore, ossia la Ditta associazione culturale “Opera maestra” per l’importo di 62.220 euro (in seguito aggiornato ad 61.732 euro).

Evidentemente una procedura creata ad hoc dall’Amministrazione. Il tutto assegnando ad una associazione no profit priva dei requisiti di legge per definirsi tale che viene ripetutamente definita impropriamente nella determinazione “operatore economico” quando di certo operatore economico non è. E non basta ancora.

Oggetto del progetto è la realizzazione di una loggia sonora di alta esperienza tecnologica e artistica da ubicare nel portico di Via San Francesco. Dunque sorge spontanea la domanda: Opera maestra aveva le capacità e l’esperienza per realizzare un progetto di tal genere? Non ci risulta: un’associazione che si occupa di promozione culturale e sociale, di organizzazione eventi e, al massimo, realizzazione di murales aveva i requisiti per realizzare un’opera di alta tecnologia? Dallo statuto dell’associazione non risulta abbia competenze di tal genere né queste attività sono contemplate nell’oggetto dell’associazione».

Della sonoteca ad oggi non c’è traccia, anzi. «Il Sindaco Biancani rivendicava la restituzione di circa 18.000 euro corrisposti ad Opera maestra prima dell’esecuzione dell’opera e senza appurarne l’effettiva realizzazione.
All’epoca ricordiamo l’assessore Frenquellucci lodare il magnifico progetto. Dove erano il Sindaco Matteo Ricci e la sua giunta a fronte di tanta approssimazione».

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