Pesaro

Mondolfo e Trecastelli, stroncata la rete dello spaccio di cocaina: 4 arresti

Gli arrestati dovranno rispondere di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e resistenza a pubblico ufficiale. Fermato un sodalizio che riforniva le piazze della Valmisa e della Valmetauro

MONDOLFO – Nuovo duro colpo inferto dai Carabinieri locali al traffico di stupefacenti. I Carabinieri della Compagnia di Fano hanno tratto in arresto 4 soggetti del posto, tre ragazzi italiani e un albanese, tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e resistenza a pubblico ufficiale.

I primi due arresti sono l’epilogo di una serie di servizi di osservazione svolta dai carabinieri nei confronti di un giovane mondolfese di 24 anni, già conosciuto per fatti analoghi, notato più volte in atteggiamenti sospetti nei comuni di Mondolfo e San Costanzo.

L’arresto è scattato lungo la strada per Stacciola del Comune di San Costanzo dove il 24enne, a bordo di una Renault Clio condotta da un suo amico poco più che 20enne, è stato sorpreso a cedere una dose di cocaina ad un giovane del posto; nonostante l’alt intimato dalla pattuglia, il giovane alla guida ha proseguito la sua marcia prima di venire definitivamente bloccato dopo un inseguimento terminato nell’abitato di Marotta.

Il giovane 24enne durante la successiva perquisizione è stato trovato con diverse dosi di cocaina già pronte allo spaccio e con un cospicuo quantitativo di denaro contante al seguito. Entrambi i giovani sono stati arrestati, il 24enne per spaccio di sostanza stupefacente ed il 20enne per resistenza a pubblico ufficiale.

Mondolfo e Trecastelli, stroncata la rete dello spaccio di cocaina
Mondolfo e Trecastelli, stroncata la rete dello spaccio di cocaina

Gli altri due arresti sono il frutto invece di una importante e prolungata attività di monitoraggio portata avanti congiuntamente dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Fano e delle Stazioni Carabinieri di Fano e Marotta, nei pressi di un’abitazione di un albanese di 33 anni del Comune di Trecastelli.

Durante un appostamento è stata notata una vettura Fiat Punto di colore grigio raggiungere il domicilio del 33enne; il conducente, un marottese di 45 anni, si è introdotto nell’abitazione per una brevissima visita e poco dopo si è rimesso al volante per dirigersi velocemente verso la vicina S.P. 424 Pergolese. La vettura è stata presto raggiunta dai Carabinieri: anche in questo caso il conducente, nonostante gli fosse stato intimato l’alt, ha proseguito la marcia mettendo a rischio l’incolumità stessa dei Carabinieri.

L’uomo è stato definitivamente bloccato dopo un lungo inseguimento nell’abitato di Marotta; ai militari non è sfuggito che durante la fuga il 45enne abbia cercato di disfarsi di un involucro contenente 5 grammi di cocaina gettandolo dal finestrino. Lo stupefacente è stato recuperato dai militari. La perquisizione presso la sua abitazione ha permesso di rinvenire materiale per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente.

Cocaina e contanti sequestrati
Cocaina e contanti sequestrati

Da qui l’irruzione presso l’abitazione del cittadino albanese. Sul tavolo della cucina immediatamente è stato notato un sacchetto in cellophane del tipo utilizzato per la congelazione degli alimenti, risultato contenere cocaina per un peso complessivo di circa 150 grammi. Vicino alla droga sono stati inoltre rinvenuti un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento della droga dello stesso tipo di quello della droga di cui il 45enne marottese aveva poco prima tentato di disfarsi.

La perquisizione ha consentito inoltre di rinvenire altre dosi singole di cocaina già pronte allo spaccio per un peso complessivo di circa 5 grammi, denaro contante per un ammontare complessivo di oltre 5.000 euro, assegni e copia di bonifici bancari a favore del cittadino albanese per oltre 10.000 euro e un cospicuo materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura dello stupefacente.

Due le Procure della Repubblica interessate dagli arresti in base alla competenza territoriale che hanno coordinato le indagini, quella di Pesaro per i tre italiani e quella di Ancona per il cittadino albanese. Per quest’ultimo, a differenza degli altri tre, tenuto conto della maggiore gravità dei fatti contestatigli, all’esito della convalida è stata confermata la misura del carcere.