PESARO – Crisi idrica e controlli, scoperta captazione abusiva sull’Apsa.
Sono incrementate nelle ultime settimane le verifiche svolte dai carabinieri forestali, nell’ambito della polizia idraulica. Il Comando ha avviato dal mese di marzo una importante operazione di tutela di fiumi, torrenti e sorgenti finalizzati a garantire anche il deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua per preservare le riserve idriche e salvaguardare gli ecosistemi fluviali e ripariali.
Pertanto, a seguito dei controlli che ormai si susseguono da mesi, i militari della Stazione carabinieri forestali di Pesaro, nella giornata di martedì (5 Luglio) hanno rinvenuto nei pressi del “fosso delle serre” (immissario del torrente Apsa adduttore del fiume Foglia), una pompa a motore endotermico posizionata al bordo di un piccolo invaso di raccolta posto nell’alveo di scorrimento del fosso da cui con apposita tubazione captava abusivamente acqua pubblica utilizzata per l’irrigazione di campi agricoli privati.
Si ricorda che l’attingimento di acqua pubblica è subordinato all’acquisizione di specifica concessione che, a seguito del pagamento di un tributo, previo il rispetto di specifiche prescrizioni, consente ai privati cittadini di fare uso delle risorse idriche. In questo caso invece il proprietario della motopompa non possedeva alcuna autorizzazione, pertanto gli verrà irrogata una sanzione amministrativa che potrebbe arrivare fino a 4.000 euro, ai sensi dell’art. 17 del regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775.
Oltre alla captazione abusiva i militari rilevavano una diffusa gestione illecita del sito oggetto di accertamento, al vaglio dei carabinieri forestali condotte illecite in materia di gestione dei rifiuti (d.lgs 152/2006), di polizia veterinaria e di custodia degli animali domestici.
Si ricorda che specie in questa stagione dell’anno, anche a causa della prolungata siccità che ha ridotto la portata dei corsi d’acqua, gli attingimenti abusivi posso determinare gravissimi danni agli habitat fluviali e lacustri, la secca di un piccolo torrente anche per poche settimane determina un inesorabile perdita di biodiversità con la scomparsa di molte specie animali e vegetali tipiche del nostro territorio.