PESARO – Condannato il camionista che causò l’incidente che costò la vita ai due volontari animalisti della staffetta.
Martedì 18 gennaio 2022, all’esito dell’udienza preliminare tenutasi in Tribunale a Pesaro, avanti il Gup, Giacomo Gasparini, S. M. T., 24 anni, di Recale (Lecce), il camionista accusato e ora condannato per aver causato il tremendo incidente sull’Autostrada A14, nel territorio comunale di Gradara, costato la vita alle due vittime, nonché il ferimento di altre due persone, ha patteggiato due anni e tre mesi.
Inizialmente il suo legale aveva chiesto una pena inferiore ai due anni per beneficiare della sospensione condizionale, ma sia il giudice sia il pubblico ministero titolare del procedimento penale, Giovanni Fabrizio Narbone, hanno ritenuto troppo esigua la proposta, che è stata riformulata: del resto, all’imputato era contestato il reato di omicidio stradale con l’aggravante di aver causato il decesso di più persone che comporterebbe il triplo della pena base. Gli è stata comminata anche la pesante sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per due anni. La tragedia all’epoca aveva destato sgomento e profonda commozione soprattutto tra le associazioni animaliste, le due vittime si dedicavano anima e corpo agli animali, erano “staffettisti” per le adozioni di cani e gatti e stavano effettuando uno di questi viaggi per accompagnare diversi esemplari dai loro nuovi padroni.
Come è emerso dall’inchiesta, basatasi sui rapporti degli agenti della polizia stradale di Pesaro che hanno effettuato i rilievi, il camionista, alle 4.55 (quindi in orario ancora notturno) stava percorrendo l’A14 alla guida di un autoarticolato Scania con semirimorchio con direzione sud/nord.
Nel capo di imputazione si parla di «consistita in negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza di norme della circolazione stradale, avendo omesso di conservare il controllo del veicolo condotto e di essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizioni di sicurezza». Il camionista si era giustificato sostenendo di aver accusato un colpo di sonno. Aveva sbandato ed era finito in posizione obliqua rispetto all’asse stradale e ostruendo in pratica la viabilità su tutte le corsie di marcia.
La prima grave conseguenza è che il passeggero dell’autoarticolato, un quarantaduenne di origini albanesi residente a Copertino (Lecce), trasportato in qualità di secondo autista professionale, era stato sbalzato all’esterno dell’abitacolo: si era salvato per miracolo ma riportando gravi fratture multiple in tutto il corpo per una prognosi di oltre 60 giorni. Non saranno invece così fortunati i volontari milanesi dell’Organizzazione no profit di tutela ambientale “4Zampe nel Cuore” occupanti un autocarro Fiat Ducato dell’associazione che era arrivato pochi istanti dopo nella stessa direzione. Federico Tonin, 46 anni, di Arconate (Mi), che è alla guida, e i due passeggeri, Elisabetta Barbieri, 62 anni, di Rho (Mi), e Alessandro Porta, 48 anni, di Busto Garofalo (Mi), hanno colpito in pieno il mezzo.
Federico Tonin e Betty, com’era chiamata da tutti Elisabetta Barbieri, sono morti sul colpo per i gravissimi politraumi riportati. Uscirà ferito ma vivo da quel groviglio di lamiere, miracolato, solo Alessandro Porta. Nel terribile impatto muore anche un pastore tedesco che i volontari stavano trasportando.
La Procura di Pesaro, tramite il pm Narbone, ha subito aperto un procedimento penale per omicidio stradale iscrivendo nel registro degli indagati il camionista e quindi chiedendone il processo e si è arrivati al patteggiamento. Per essere assistiti, i familiari dell’incolpevole Elisabetta Barbieri, e anche Alessandro Porta, attraverso l’Area Manager e consulente legale Sabino De Benedictis si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. «La sentenza di oggi rende loro almeno un po’ di giustizia consentendo anche di chiudere il doloroso capitolo giudiziario di una ferita che per il resto non potrà mai rimarginarsi».