PESARO – Morto Papa Francesco: c’è un pesarese che ha avuto un rapporto speciale con lui. Ben 102 telefonate con Michele Ferri, fratello di Andrea, l’imprenditore proprietario di distributori di carburanti, ucciso nella notte del 4 giugno 2013 con 7 colpi di pistola. Da quando Michele scrisse una lettera a Papa Francesco, il Pontefice si è preso a cuore quella famiglia, chiamandola di mese in mese. Nel 2016 tutta la famiglia si recò in Vaticano per conoscere Bergoglio.
«C’eravamo sentiti lo scorso 3 gennaio, il giorno del mio compleanno, non mancavano mai i tuoi auguri come non mancavano mai le tue telefonate ad ogni ricorrenza o solo per sapere come stavo. Aspettavo la tua chiamata per gli auguri di Pasqua, sarebbe stata la 103esima, telefonata che non è mai arrivata. Ancora non riesco a crederci che anche tu mi hai lasciato, rimangono i tanti ricordi, la tua voce, le tue battute, ma rimane anche un grande vuoto dentro di me. Posso solo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me e per mia mamma, immagino che questa mattina sarà corsa subito ad abbracciarti come fece quando ci incontrammo la prima volta a Santa Marta.
E’ grazie a te che siamo riusciti a sopportare tutto il peso delle tragedie che sono accadute, ci sei stato vicino come nessun altro, abbiamo pregato tanto per te perché alla fine chiedevi solo quello in cambio, ma non è bastato. Non ci sarà più un altro Papa Francesco perché tu sei stato unico, sei stato il Papa della gente fra la gente, sei stato il mio amico. Ciao Papa Francesco, mi manchi».
Il sindaco di Pesaro Andrea Biancani sottolinea: «Se ne va un uomo coraggioso, umile, dai grandi valori, un uomo di Pace. Se ne va un Pontefice che ha fatto la storia della Chiesa e del mondo, con la sua umanità e con la sua generosità, che ha riversato sul mondo fino all’ultimo istante.
Bergoglio, sin da quando ha deciso di assumere il nome di Francesco, ci ha fatto capire che sarebbe stato “uno di famiglia”, a cui sarebbe stato semplice volere bene, sentirsi vicini, condividere il pensiero. E il suo è stato sempre rivolto ai più deboli, agli emarginati, sempre forte contro le ingiustizie, sempre attento a creare una Chiesa vicina alla gente, di tutti.
In un mondo fatto di incertezze, è stato un faro universale per i principi di amore, inclusione e, soprattutto, per la Pace per cui si è speso con costanza richiamando la politica a “non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le ‘armi’ della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte”. Figure come Papa Francesco ci mancheranno infinitamente, oggi più che mai».
Per l’europarlamentare Matteo Ricci «La morte di Papa Francesco segna la scomparsa di una figura straordinaria, capace di parlare al mondo con semplicità, profondità e coraggio. Nei suoi anni di Pontificato, ha messo al centro gli ultimi, la pace, il dialogo. Il suo esempio resterà un faro per tutti, credenti e non».