PESARO – È morto a 88 anni Alberto Pascucci, imprenditore della nota azienda di caffè che ha sede a Monte Cerignone, nell’entroterra pesarese.
Negli anni ’50 Alberto assunse la guida dell’azienda di famiglia, portandola a essere una grande impresa internazionale. Nei primi anni 2000 i caffè Pascucci sono diventati monomarca, poi lo stabilimento sempre più grande a Monte Cerignone. Suo anche il brevetto di sistema di torrefazione Pascucci.
Nel tempo Pascucci ha continuato a diffondersi non solo in Italia ma anche in Europa e resto del mondo grazie soprattutto alla nascita dei Caffè Pascucci Shop, luoghi di esperienze sensoriali legate al mondo del caffè. Oggi il marchio Caffè Pascucci è diffuso in più di 20 paesi nel mondo ed è in continua espansione.
«Piango la scomparsa di un grande uomo e di un grande imprenditore» evidenzia il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Giuseppe Paolini alla notizia della scomparsa di Alberto Pascucci, fondatore dell’azienda “Caffè Pascucci”, che da Monte Cerignone ha diffuso il marchio nel mondo. «Pascucci si è sempre distinto per la capacità di innovare e per l’attenzione alla qualità del prodotto, senza mai dimenticare la propria terra, anzi, traendo dalle sue origini linfa vitale per diffondere le proprie idee. Ricordo la stretta collaborazione tra Caffè Pascucci e la cooperativa Girolomoni per un importante progetto equo solidale ad Haiti. Mi stringo con sincero affetto e profondo dolore a tutta la famiglia».
La Provincia di Pesaro e Urbino nel 2015 aveva assegnato a Pascucci un «attestato di pubblica benemerenza alla carriera», consegnato dall’allora presidente Daniele Tagliolini, per aver creato «un’azienda dedicata fin dal 1948 alla torrefazione del caffè e alla commercializzazione nel mondo di un prodotto di qualità, biologico e solidale, contribuendo a promuovere l’immagine dell’Italia e del nostro territorio».