PESARO – Valorizzazione dei mosaici del Duomo, entro fine maggio altri 42 metri quadri di finestre far emergere i capolavori sotterranei.
Il progetto e i lavori sono stati illustrati durante una conferenza stampa in episcopio. L’iniziativa è il frutto della collaborazione fra Arcidiocesi di Pesaro, Parrocchia di Santa Maria Assunta, Fondazione Scavolini, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, e avrà come oggetto l’ampliamento delle finestrature attualmente esistenti nella navata centrale, la sostituzione dei vetri opacizzati presenti oggi in queste finestrature, la realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione.
Le nuove finestrature seguiranno la modalità esecutiva di quelle già presenti e verranno posizionate in sostituzione del rivestimento pavimentale in pietra, con l’obiettivo di ampliare la visibilità dei due tappeti musivi sovrapposti presenti nel piano sotterraneo. L’esecuzione dell’opera è affidata alla Renco S.p.a., società internazionale di ingegneria con sede a Pesaro, finanziata dalla Fondazione Scavolini.
«La Fondazione Scavolini opera da 40 anni sul territorio – ha sottolineato la presidente della Fondazione Emanuela Scavolini – operiamo per la salvaguardia della città e quando Pesaro è diventata capitale della Cultura abbiamo iniziato un progetto con la Curia e la Sovrintendenza. I lavori partiranno alla fine di aprire per riaprire a fine maggio. Verranno ampliate le finestre esistenti, ci saranno altri 42 metri quadri lungo la navata con una nuova illuminazione. Un lavoro non irreversibile che si presta a futuri cambiamenti».
Nel 2023 sono stati eseguiti dei restauri conservativi. Come è noto, la complessa stratificazione dell’attuale cattedrale cittadina, dalla sua prima costruzione risalente al IV-V secolo, alla configurazione dell’edificio attuale attorno al 1864 è ben rappresentata dai due livelli di pavimentazione a mosaico presenti nel sottosuolo: il primo posizionato alla quota di -2.10 dall’attuale pavimentazione (edificio di culto databile fine IV-inizio V secolo d.C.) e il secondo alla quota -1.40 (la nota basilica di “Johannis”, datata alla metà del VI secolo d.C.).
Negli oltre venti anni trascorsi, le finestrature allora realizzate, sono state usurate dal calpestio con una diminuzione di trasparenza, mentre un analogo invecchiamento ha riguardato l’impianto di illuminazione sotterraneo.
Nell’occasione di Pesaro capitale della cultura 2024 e del Giubileo del 2025, la Fondazione Scavolini, nell’ottica di migliorare la visibilità del patrimonio sotterraneo della Cattedrale, ha promosso un’iniziativa che vede la partecipazione attiva di più attori nella città di Pesaro.
In fase di studio dell’intervento, è stato definito il perimetro di due ampie finestrature, basate sulla configurazione dell’intelaiatura metallica che sostiene il pavimento in uso, l’una situata nella parte di destra della navata centrale in prossimità dell’accesso, l’altra nella porzione di sinistra in posizione prossima al transetto. Le nuove finestrature faranno emergere la cronologia del palinsesto musivo sotterraneo: quella di destra permetterà di avere una vista più ampia delle specchiature che costituiscono la pavimentazione a mosaico del VI secolo e renderà anche visibile la trincea che ha messo alla luce quella del IV/V secolo; quella di sinistra permetterà di vedere il celebre pannello della nave “troiana” e della sovrapposta scacchiera del XII/XIII secolo. La percezione dell’insieme sarà agevolata anche dal posizionamento di una nuova illuminazione a Led che favorirà la visibilità del complesso musivo.