Pesaro

Motocross nella spiaggia interdetta, parla l’esperto: «Non si può mettere a rischio una specie per divertimento»

Gori: «Qui non si sta dicendo alla gente che non deve divertirsi: si sta mettendo in chiaro un grave problema per la conservazione della fauna italiana»

Motocross nella spiaggia interdetta di Torrette
Motocross nella spiaggia interdetta di Torrette

FANO – Le motocross che negli ultimi tempi hanno scorrazzato sulla spiaggia di Torrette nonostante sia espressamente vietato dalla legge in quanto habitat del Fratino continuano a fare rumore: dopo la pubblica denuncia dell’associazione ambientalista Argonauta, che auspica un pronto intervento delle autorità, la reazione dei cittadini di Fano è stata abbastanza discordante. Molto di loro hanno reagito con indifferenza sull’accaduto arrivando quasi a giustificarlo e minimizzando i danni che si rischiano di arrecare ad una specie che in pericolo.

Al riguardo è intervenuto l’educatore ambientale Cristian Gori che ha voluto cercare di spiegare in maniera più dettagliata l’accaduto e le sue conseguenze: «Mi son reso conto che le risposte al comunicato non sono state comprensive come immaginavo, per questo vorrei prendere un paio di minuti per spiegare la delicata situazione del fratino e farvi capire perché, da fanesi, siamo molto fortunati: Quando si parla di specie a rischio si pensa sempre ad animali di altri continenti. Raramente pensiamo a quello che accade in casa nostra. Eppure anche qui, a pochi passi da dove viviamo, possiamo avere la fortuna di vedere specie che purtroppo sono diminuite tantissimo nel corso degli anni e che sopravvivono solo grazie all’aiuto dei volontari. A Fano abbiamo questa rara fortuna: il fratino.Quello che apparentemente può sembrare un insignificante uccellino, nasconde un’amara realtà: questa specie in Italia è diminuita negli ultimi anni in modo preoccupante del 90%. La ragione di questo collasso purtroppo è molto semplice: il fratino è un animale che in Italia vive nelle spiagge. in questo habitat trova cibo e rifugio, sfruttando il suo perfetto mimetismo che lo rende indistinguibile alla sabbia. Qui trova anche un partner, costruisce il nido, depone le uova, accudisce e controlla i piccoli».

Un habitat drasticamente diminuito spiega Gori con implicite conseguenze sulla specie: «Con l’aumentare della balneazione, delle lavorazioni della spiaggia e di alcuni comportamenti scorretti (per esempio cani lasciati liberi in spiaggia o come in questo caso, l’uso di motocross) il fratino fatica a sopravvivere. Non ha letteralmente il posto in cui vivere. Non ha più il suo habitat naturale. Pensate che in tutta la regione Marche, la quasi totalità dei fratini vive tra Fano e Senigallia. è nostro dovere aiutare questa specie e fare in modo che soffra il meno possibile la nostra presenza, che non sia più in pericolo e che continui ad esistere su questo pianeta. Qui non si sta dicendo alla gente che non deve divertirsi. Si sta mettendo in chiaro un grave problema per la conservazione della fauna italiana e per questo è nostro dovere intervenire e limitare i danni. Qualcuno si è lamentato dicendo che “adesso non si può più fare niente!”. Beh, se andare in motocross in una spiaggia protetta per la presenza di una specie in pericolo significa non poter più divertirsi, due domandine me le farei…»