PESARO – Non è che si tratti di una vera e propria bomba ma l’ufficialità ha comunque generato non poche reazioni: Umberto Carriera, leader di IoApro, il movimento che in questi mesi di pandemia è andato contro le disposizioni del Governo in tema di chiusure dei locali, è candidato sindaco della città di Pesaro.
Fin dall’inizio della crociata del ristoratore pesarese si era parlato che queste azioni dimostrative potessero essere l’anticamera di una carriera politica. Così sarà: a confermarlo è stato lo stesso Vittorio Sgarbi giunto a Pesaro nell’ultimo weekend proprio per incontrare Carriera. L’onorevole e il ristoratore hanno parlato della nascita del nuovo partito ‘Io Apro al Rinascimento’, con il quale intendono presentarsi alle prossime elezioni politiche del 2023.
Una visita sicuramente non casuale e coincisa con la notizia del vittorioso ricorso presentato al Tribunale di Pesaro che ha annullato l’ordinanza del 15 gennaio 2021 quando il ristoratore lasciò aperto il ristorante “La grande Bellezza” di Mombaroccio e accolto i clienti tra cui c’era lo stesso Sgarbi.
«Avevamo ragione noi – ha commentato il parlamentare -. Era illegittimo chiudere, ha fatto bene Carriera, futuro sindaco di Pesaro a dire io tengo aperto, perché era una cosa civile. Matteo Ricci dovrebbe scusarsi, perché era sicuro di essere da parte della ragione nel sostenere le chiusure e il coprifuoco. Non so se avremo la forza di esprimere un premier, ma prenderemo molti voti. Carriera è stato coraggioso, è diventato un simbolo, “Io apro” non vuol dire solo aprire i ristoranti, apro alla volontà di risolvere i problemi. Il partito è una nebulosa che si sta organizzando, il 25 febbraio faremo un’assemblea a Roma, a metà marzo l’incontro con gli altri leader».
Giornate trionfali? Non proprio: a distanza di poche ore è arrivata la notizia per cui la procura di Pesaro avrebbe messo sotto indagine Umberto Carriera con l’accusa di simulazione di reato. La vicenda sarebbe quella correlata alle minacce che Carriera tempo fa aveva denunciato di aver subito per la sua attività di ristoratore dissidente, rivelatesi poi fittizie: secondo la Procura sarebbero infatti partite dall’account de “La macelleria”, uno dei suoi ristoranti. In effetti è stato lo stesso Carriera ad ammettere che le minacce non sarebbero state reali, in una dichiarazione ad un noto quotidiano cartaceo, in cui però ha sostenuto di non essere stato lui a scriverle.
Sulla vicenda è intervenuto anche il noto giornalista Scanzi che ha fatto della vicenda l’oggetto della sua tagliente satira: «Carriera avrebbe fatto partire le false intimidazioni (“Se domani apri ti facciamo male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio”) dall’account de “La macelleria”, uno dei propri ristoranti. Contattato dal Resto del Carlino, Carriera ha ammesso – pateticamente imbarazzato – che le frasi non erano vere, ma dice di non essere stato lui a scriverle: ‘È stata una persona a me vicina, di cui mi fidavo, che aveva accesso alle mie password e le ha sfruttate per danneggiarmi, motivata dall’astio verso di me’. Povera stella. Siamo oltre ogni comicità involontaria. Ma ci rendiamo conto del livello di poraccitudine di certa gente?».