FANO – Il mega impianto Agrivoltaico che avrebbe dovuto sorgere tra Cartoceto e Fano non si farà. Almeno per ora. La Regione, al termine di un’approfondita istruttoria, ha espresso parere negativo: troppo impattante sul territorio.
Le motivazioni espresse dall’ufficio regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) sono molto chiare: «L’impianto si inserisce in un contesto a forte vocazione agricola di qualità e la sua realizzazione comporterebbe di fatto, nonostante un parziale mantenimento dell’attività agricola, uno stravolgimento dell’attuale vocazione con ripercussioni anche economiche che non si possono escludere in questa fase; non è possibile escludere impatti negativi significativi sugli aspetti geomorfologici, idrogeologici ed idraulici che rischiano di compromettere la sicurezza dell’impianto e soprattutto della popolazione; sono da attendersi impatti negativi in termini di frammentazione del territorio ed interruzione della connettività ecologica, con sottrazione effettiva di habitat; non è possibile escludere impatti negativi significativi per la popolazione in merito al rumore ed elettromagnetismo; l’impianto è visibile da numerosi punti di osservazioni inclusi abitati storici e che la sua realizzazione comporterebbe una forte alterazione del paesaggio percepito, non essendo applicabili efficaci misure di mitigazione per un impianto di tali dimensioni in quella localizzazione».
Un sospiro di sollievo da parte delle amministrazioni di Fano e Cartoceto che nell’ultima settimana si erano spese per scongiurare quello che veniva considerato una vera e propria spada di Damocle che pendeva sul territorio.
«Il parere della Regione – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi – che non è vincolante, è stato richiesto dal Ministero della Transizione Ecologica (MITE) che gestisce il procedimento per questa realizzazione. Anche la VIA sarà valutata da una commissione nazionale e la decisione sarà presa dalla Presidenza del Consiglio. Abbiamo trasmesso nei tempi dovuti il parere al Ministero dopo sopralluoghi e tavoli tecnici con i soggetti interessati e con il contributo di Arpam e Genio Civile Marche Nord. Siamo giunti alle stesse conclusioni dei due Comuni interessati dalla portata dell’impianto, Cartoceto e Fano. Una superficie troppo impattante sotto ogni punto di vista. Mi auguro che i territori e la Regione possano essere coinvolti nel percorso: noi terremo alta l’attenzione e vorremmo che si arrivi a un diniego finale da parte degli organi nazionali preposti».
Alla luce delle motivazioni espresse dalla Regione viene da chiedersi se anche le istanze dei sindaci di Terre Roveresche, Fratte Rosa e Mondavio, in merito al Biodigestore, possano essere prese in considerazione viste le analogie che, a loro dire, ci sarebbero.