Pesaro

Nuova darsena al porto di Pesaro ancora vuota, Biancani: «Bando e cambio di destinazione d’uso»

Il consigliere sollecita un cambio di gestione dei costi troppo alti e di assegnare una parte al diportismo per ragioni turistiche e commerciali

Il porto di Pesaro

PESARO – Nuova darsena vuota. Una interrogazione per fare chiarezza e cercare una soluzione per andare incontro al diportismo visto il caro prezzi.

A presentarla è il consigliere Andrea Biancani che ha chiesto «alla Regione di sollecitare con l’Autorità Portuale l’avvio del bando per assegnare i posti barca, modificandone i criteri al fine di ridurre i costi e di verificare a che punto sia la variante per consentire il diportismo nella nuova darsena».

Per il consigliere Dem vanno «modificate le regole, visto che nel 2021 il bando per 28 posti ne vide assegnare solo 2, con il risultato che per due anni il porto è stato vuoto. Il bando andò deserto per l’aumento dei costi, deciso dal governo, che portò il canone minimo da circa 360 a circa 2700 euro, un aumento del 700% che ha reso, per molti, insostenibile la spesa in quanto a questa vanno aggiunti tanti altri costi sia burocratici che di gestione del posto barca».   

Visto che il canone minimo resterà di 2700 euro anche per i prossimi anni, Biancani ha lanciato un’idea per abbassare i costi dei singoli appassionati, proprietari spesso di imbarcazioni di modeste dimensioni.    

«Il canone minimo si applica anche a superfici abbastanza estese, quasi sprecate per un solo posto barca, e questo fa sì che il canone per un’area molto estesa non superi poi di molto le spese per una che rientra invece nel canone minimo. Per questo ho proposto che nel biennio 2023-24, il bando preveda delle aree più grandi (se non un’unica concessione) da destinare alle realtà dell’associazionismo sportivo nautico e del tempo libero, le quali, ottenuta la concessione per uno spazio ampio possono poi gestirlo tra i soggetti interessati, riducendo le spese dei singoli appassionati. Il porto è ricco di associazioni e club che già oggi, ogni giorno, contribuiscono a tenere vivo il porto e hanno le capacità per gestire questa modalità che permetterebbe di utilizzare al meglio anche la nuova darsena a vantaggio di tutti gli appassionati del mare, delle attività commerciali della zona e della città».

C’è un’altra richiesta. Quella di verificare assieme all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, che ha competenze sui porti, a che punto sia l’iter del cambio di destinazione d’uso a favore del diportismo di metà della nuova darsena. Un progetto il cui iter burocratico è iniziato nel 2019, su sollecitazione di tanti appassionati, associazioni e del Comune, e di cui si sono perse le tracce.

«Solo un porto che funziona è in grado di valorizzare e dare sostegno economico alla città circostante e la nautica da diporto può avere dei positivi riflessi sull’economia locale sia in termini di attrattività turistica e valorizzazione del territorio, sia per lo sviluppo di attività economiche artigianali, commerciali e di servizi di ristorazione che essa genera. Per queste ragioni – continua Biancani – aumentare il numero di ormeggi dedicati al diporto è strategico per il suo sviluppo e, soprattutto, per dare risposta ai tanti appassionati della barca, molti dei quali pesaresi, che non riescono a trovare un posto barca a costi sostenibili».