PESARO – Nuovo ospedale di Pesaro, si prospettano tempi “incerti”.
Dopo la retromarcia sul project financing e il conseguente rifiuto del progetto pronto, la Regione Marche ha garantito che i 104,9 milioni di fondi nazionali sono ancora a disposizione e senza scadenza, e che saranno destinati al nuovo ospedale di Pesaro. Questi soldi saranno disponibili quando si avrà il progetto pronto e si potrà firmare la convenzione con il Ministero.
Il consigliere regionale Pd Andrea Biancani ha incalzato la giunta con una interrogazione. «Mentre le risorse che dovrà stanziare la Regione non sono invece ancora inserite a bilancio, ma è stato dichiarato che anche queste saranno messe a disposizione una volta pronto il progetto. Non ho avuto, invece, nessuna risposta per quanto riguarda i tempi di progettazione e realizzazione.
Attualmente ciò che è certo è che la progettazione sarà interna alla Regione, portata avanti da tecnici regionali degli uffici che seguono l’edilizia ospedaliera, dai tecnici messi a disposizione dell’azienda Marche Nord tramite una convenzione oltre alla possibilità di avvalersi anche di professionisti esterni.
Non ci è stato fornito nessun cronoprogramma con le tappe e i tempi. La Regione ha dimostrato di procedere troppo lentamente. Ci è voluto un anno intero solo per annullare il progetto precedente e altri 6 mesi per scegliere dove farlo, avendo proposto inizialmente di spostarlo a Case Bruciate per poi tornare su Muraglia».
Biancani ha un sentore: «Temo che, stando così le cose, difficilmente vedremo l’avvio dei lavori in questa legislatura. La cosa mi lascia amareggiato, perché se si fosse mantenuto il vecchio progetto a quest’ora sarebbe partito il cantiere, invece la Giunta ha voluto ricominciare da capo e stravolgere l’idea complessiva dietro al nuovo ospedale.
Infatti, quella che sarà realizzata è una struttura che, per quanto nuova, sarà ben diversa dall’idea di Ospedale d’eccellenza a cui avevamo lavorato per anni.
La Regione ha ridimensionato molto il progetto e l’ospedale avrà circa la metà dei posti letto previsti e costerà meno. Questo vuol dire meno possibilità di accogliere reparti e specializzazioni cliniche di alto livello e meno soldi che saranno investiti sul territorio, circa 90 milioni di euro in meno.
Inoltre la Regione prevede il mantenimento di due presidi identici, di primo livello, a Pesaro e a Fano, creando di fatto due ospedali uguali a 12 km di distanza, che dovranno dividersi il personale e le specializzazioni, cosa che nel tempo comporterà la chiusura di alcuni reperti in ognuna delle due città. Una scelta che inevitabilmente inciderà negativamente anche sulle strutture dell’entroterra come Urbino e Pergola».