Pesaro

Nuovo ospedale Pesaro, Acquaroli e Saltamartini: «460 posti letto per dare qualità e ridurre la mobilità passiva»

Presidente e assessore in consiglio comunale monotematico: «Oltre 200 milioni, non siamo anti-Pesaro, parlano i cantieri»

PESARO – Consiglio comunale monotematico sulla sanità, la Regione parla del nuovo ospedale di Muraglia e degli interventi sulla sanità territoriale.

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche ha spiegato: «Abbiamo preso il nostro programma elettorale e dato seguito a quanto i marchigiani avevano chiesto in quel giorno. Siamo partiti dall’ospedale di Pesaro (per arrivare a quello di Macerata e alle altre strutture) perché la città denunciava da anni un’inadeguatezza della struttura esistente. In 18 mesi si materializza il progetto di Pesaro per il quale non è rispettoso, né corretto parlare di “ospedaletto”. Sia per le risorse pubbliche –  oltre 200milioni che vengono investiti su Pesaro – sia per le dimensioni, 460 posti che garantiranno le aspettative e daranno risposte al fabbisogno della provincia».  

Il presidente Acquaroli ha aggiunto che quella di Pesaro e Urbino, «È una provincia fondamentale per il Sistema sanitario regionale. Qui c’è una forte competizione con il Sistema sanitario romagnolo che costa 50milioni l’anno alle Marche. E per questo territorio abbiamo stabilito un percorso lineare, che mi rende orgoglioso perché risponde alle esigenze di Comune, Provincia e Regione».  

«É in corso l’appalto per la progettazione dell’Ospedale Nuovo, abbiamo avviato un percorso irreversibile per la realizzazione della struttura» ha aggiunto prima di parlare di programmazione, «Per la quale abbiamo adottato l’approccio “del fabbisogno”: vogliamo costruire l’offerta di servizi in base alla domanda. Gli studi commissionati hanno sottolineato che in passato offerta e richiesta dei cittadini non sono stati congrui. Sono stati anche input per l’elaborazione del Piano Socio Sanitario che indica la necessità di un riequilibrio dei posti letto. Gli atti aziendali della Ast dovranno essere prodotti entro primi mesi del 2024 e poi produrranno i loro effetti. Ad ogni azienda lasceremo la possibilità, una marginalità organizzativa che aiuterà la Regione a ridurre la mobilità passiva che di certo non è aumentata negli ultimi anni».  

Sull’ordine del giorno presentato in Consiglio che parlava di reparti e cronoprogrogamma, il presidente ha detto: «Non si può valutare la nuova Ast quando ancora manca l’atto aziendale. Ricordo che il nuovo Piano Sanitario è stato approvato lo scorso agosto».  

Questione Marche Nord, «Che non avesse risposto all’esigenza per cui è nata lo dice la storia della stessa azienda. Noi vogliamo l’integrazione col territorio per diminuire un’occupazione inappropriata dei posti per acuzie, rafforzare l’azione tra strutture ospedaliere, distretti e medici di medicina generale».  

Sul Piano Socio Sanitario, votato ad agosto, ha detto, «Speriamo di far vedere i primi risultati entro i prossimi 2 anni. Nel frattempo lavoriamo sul tema del tetto di spesa che pone dei vincoli all’assunzione di personale, mentre ci obbliga ad acquistare servizi onerosi per garantire le prestazioni. Abbiamo preso le risorse del bilancio ordinario e investito in borse per medici specializzandi e medici di medicina generale per rispondere alla carenza del personale dovuta ad una programmazione passata sbagliata e che avrà effetti devastanti, nei prossimi 7 anni manderà in pensione 500 medici generali, per farne entrare circa 250. Stiamo lavorando anche per incrementare i progetti degli AFT sul territorio». 

Acquaroli ha concluso dicendo: «Una cosa non posso accettare: che si dica che siamo anti provincia di Pesaro è una sciocchezza enorme. Se lo fossimo, pensate cos’erano quelli prima di noi che per 30 anni hanno parlato di un ospedale e non sono mai arrivati a progettazione vera, e pensate alla galleria delle Guinza e alla Pedemontana, opere incompiute da decenni che oggi hanno ripreso il loro percorso di realizzazione». 

Filippo Saltamartini, assessore Regione Marche ha evidenziato: «L’obiettivo dell’Ospedale Nuovo è strategico per la Regione. Dobbiamo sconfiggere il problema della mobilità passiva che comporta 50milioni l’anno spesi dalle Marche in Emilia Romagna. Ora i numeri sono di 500mila euro in meno, ma il problema non è rimosso».

«L’obiettivo del Piano Socio sanitario è garantire ai pesaresi i servizi sul territorio – ha sottolineato –  per farlo dobbiamo portare qui i servizi. Con i fondi e l’ospedale da 460 letti (rispetto a 382 iniziali) aumentiamo la dotazione portando posti nel pesarese, l’Ast più povera rispetto alla popolazione delle Marche». Sull’atto aziendale, «Lo prevede la legge, nell’Area Vasta non si faceva più da 20 anni fa». Sull’assunzione di infermieri, Saltamartini ha ricordato: «Il tetto di spesa proviene dalle norme del trattato dell’Unione Europea. Abbiamo speso fino all’ultimo centesimo e raggiunto il massimo dello spendibile. Queste regole sul tetto di spesa impediscono al pubblico di assumere ma prevedono che per coprire i servizi si possano pagare turnisti dalle cooperative». Sulle graduatorie «I concorsi durano due anni perché così è previsto dalla Riforma». L’assessore ha poi parlato delle liste d’attesa: «Per garantire i Lea occorre rispettare il 90% delle prestazioni; ad oggi per le liste a 10 gg rispondiamo al 96%; per quelle a 60g al 92%, mentre per le prestazioni programmate i tempi sono lunghi». Disturbi alimentari e psichiatria, Saltamartini ha detto: «Avete ragione. Il problema dei disturbi alimentari è pazzesco e la nostra regione è sprovvista di questi servizi. Mi assumo la responsabilità di dare risposte». Sul mammografo richiesto dalla consigliera Mattioli, ha assicurato che «il 6 gennaio 2024 arriverà» e sui «concorsi e bandi regionali, abbiamo concordato con i sindacati come svolgerli sottoscrivendo un protocollo». 

Nadia Storti, direttrice generale Ast1 – «La decisione di trasferire le strutture del futuro “ex ospedale di Muraglia” è stata fatta dopo gli incontri con professionisti. Abbiamo girato tutti i reparti del San Salvatore e riportato per due volte al collegio di direzione le possibili soluzioni che non inficiassero l’organizzazione del nosocomio e garantissero i servizi che saranno trasferiti. Un percorso di 2 mesi che ci ha portato alla conclusione che ciò che è presente al San Salvatore rimane senza ulteriori costruzioni (in particolare punto nascite, ginecologia e ostetricia e neonatale)». Storti, ha aggiunto: «Abbiamo scelta di mantenere oncologia a Muraglia, la palazzina Solazzi sarà un polo unico in cui andremo a mettere fisica sanitaria e l’Umaca. Il resto dei servizi ora presenti saranno delocalizzati». La diabetologia sarà traferita nella parte vuota del San Salvatore; malattie infettive prenderà lo spazio del reparto Covid costruito appositamente. 

La direttrice ha poi parlato delle progettualità dedicate al dipartimento salute mentale, «con un bando con 8 posti di psichiatra; bandi di mobilità; ci sarà un medico dedicato ai soli disturbi del comportamento alimentare; previsto un neuropsichiatra infantile». Sul centro per l’autismo, ha sottolineato: «Il gruppo di lavoro che abbiamo istituito vuole realizzare un centro in edifici di nostra proprietà e che sia in grado di accogliere la degenza ambulatoria, diurna e la residenzialità».  

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