PESARO – Nuovo ospedale, la gara in estate. Un travaglio durato decenni. È quanto sottolinea Dario Andreolli, Capogruppo Lega in Consiglio Comunale di Pesaro, che attacca l’ex sindaco Matteo Ricci rispetto al progetto della giunta a guida centrosinistra.
«Una giornata storica per Pesaro. Dopo 30 anni di promesse mancate, dibattiti infiniti e soldi buttati in progetti mai realizzati, finalmente l’ospedale di Pesaro diventa realtà. Un progetto di grandissima qualità, un investimento da 204 milioni di euro, destinato ad ospitare fino a 460 posti letto e 10 sale operatorie, la più grande infrastruttura sanitaria mai realizzata nella Regione Marche. Un risultato che attesta il coraggio di fare quello che la sinistra non ha mai fatto: trasformare le parole in fatti concreti. I lavori partiranno a breve, segnando una netta discontinuità rispetto a chi ha solo parlato senza mai posare nemmeno un mattone».
«Contro ogni evidenza e ragionevolezza c’è ancora chi ha nostalgia del passato, si rammarica e attacca preventivamente questo grande risultato: Matteo Ricci e chi, come lui, è rimasto ancorato a una visione fallimentare. Per anni si è inseguito il miraggio del project financing, un debito mascherato, un meccanismo che avrebbe fatto pagare per decenni alla Regione cifre spropositate, con interessi fuori controllo e oneri aggiuntivi imprevedibili. Questa formula, infatti, avrebbe comportato un rischio di dissesto finanziario per la sanità regionale. Per troppo tempo, inoltre, la sinistra ha inseguito un modello sanitario insostenibile, che prevedeva la costruzione di un ospedale unico provinciale, chiudendo progressivamente le altre strutture sanitarie del territorio lasciando intere comunità senza servizi sanitari adeguati. Oggi invece, grazie alla scelta di finanziare il nuovo ospedale con soldi pubblici, si garantisce una struttura sanitaria di serie A, sostenibile e funzionale per i cittadini di Pesaro e dell’intera provincia».
Poi la frecciata al sindaco Biancani che chiede certezze sui tempi.
«L’avvio imminente dei lavori segna un punto di rottura con il passato e traccia una linea netta tra chi ha sempre vissuto di propaganda e chi, invece, si assume la responsabilità di portare avanti soluzioni concrete per il bene della collettività. Questa è la vera differenza tra chi parla e chi agisce. Paradossali le critiche sui tempi. Sentire chi, per quasi 30 anni, ha raccontato un film ai cittadini fatto di promesse mai mantenute, lamentarsi oggi di qualche mese in più, dimostra solo una faziosità grottesca. L’unica notizia è che, finalmente, esiste un progetto splendido e Pesaro avrà il suo ospedale nuovo».