PESARO – Saltati i tempi e i contenuti dell’accordo di programma per il nuovo ospedale, le critiche del Vicepresidente del Consiglio regionale, Andrea Biancani (Pd).
«Non è stato rispettato l’accordo di programma per la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro da parte della Regione. Quel documento sottoscritto lo scorso 17 ottobre fra Regione Marche, Comune di Pesaro, l’allora Azienda ospedaliera Marche Nord e l’allora Azienda Unica Sanitaria Regionale è stato completamente disatteso – sostiene Biancani – Dopo appena 7 mesi sono già saltati i tempi e i contenuti, per questo è urgente aggiornarlo, come sollecito in un’interrogazione appena presentata».
Ad oggi non è stato bandito il concorso per la progettazione del nuovo presidio ospedaliero e si registrano ritardi per le strutture previste nel distretto di Pesaro (Ospedali di comunità e Case di comunità), finanziate dai fondi del Pnrr. «L’accordo prevedeva che l’Asur, oggi Ast Pesaro-Urbino, avrebbe trasferito entro il 30 settembre 2024 alcune strutture attualmente allocate a Muraglia, in particolare il polo per la salute mentale di via Lombroso, per fare spazio al cantiere. Verificando le scadenze, non risultano approvati i progetti per l’Ospedale di Comunità di Mombaroccio e per la Casa della Comunità di Galantara. Così come si registrano problemi per la nuova sede del distretto sanitario di Pesaro, per Santa Colomba e per l’Ospedale di Fano».
Negli impegni stabiliti, le comunità protette, maschile e femminile, sarebbero dovute andare nell’Ospedale di comunità di Mombaroccio, la struttura residenziale riabilitativa a Galantara, il reparto di psichiatria all’ospedale di Fano, mentre il Centro salute mentale e gli altri servizi di assistenza domiciliare avrebbero trovato sede nel nuovo distretto. Infine la Rsa Tomasello sarebbe stata trasferita a Santa Colomba, «una struttura ovviamente risultata non idonea perché dislocata su 4 piani, come si sarebbe potuto verificare prima di prenderla in considerazione, se non ci fosse mancanza di buon senso e superficialità. E’ chiaro che il cronoprogramma è saltato e ora l’Ast ha deciso di ricorrere ad una soluzione alternativa, come dimostra la determina del Commissario straordinario per la ricerca di locali privati in affitto».
«Piuttosto che investire risorse per pagare gli affitti, sarebbe opportuno accelerare l’iter per i progetti finanziati dal Pnrr e per il recupero di immobili di proprietà, in primis i locali dell’ex manicomio San Benedetto, per i quali esiste già un progetto definitivo, di proprietà della Regione».