PESARO – L’Unità operativa di Pediatria degli ospedali di Pesaro e Fano ha un nuovo primario: si tratta del dott. Lorenzo Tartagni che, nella giornata odierna, ha preso servizio dopo la nomina deliberata lo scorso 16 dicembre dal commissario straordinario dell’AST di Pesaro Urbino Maria Capalbo.
Tartagni, classe 1967, laureato con lode in medicina e chirurgia nel 1993 presso l’Università degli Studi di Bologna, ha conseguito la specializzazione in Pediatria presso l’Università di Ferrara, con indirizzo in Neonatologia e Patologia Neonatale. Professionista molto conosciuto e stimato, dal 1999 ha prestato servizio presso l’ospedale San Salvatore di Pesaro prima ed, in seguito, al Santa Croce di Fano, dove ha potuto maturare una vasta esperienza professionale in molteplici campi della Pediatria, divenendo responsabile dell’ambulatorio di Neonatologia ed Ecografia Neonatale.
È stato membro del Gruppo di Medicina Perinatale del Dipartimento Materno Infantile dal 2004 al 2015, Consigliere Regionale SIP (Società Italiana di Pediatria), nonché membro Effettivo della Commissione Regionale Appropriatezza Terapeutica (CRAT) della Regione Marche. Da dicembre 2018 ha proseguito il suo percorso professionale come Pediatra di Libera Scelta, portando la sua pluriennale esperienza presso l’ASUR Area Vasta 2 nella Provincia di Ancona, diventando un punto di riferimento anche in ambito territoriale, soprattutto nell’area di Senigallia. La sua nomina in qualità di Direttore rappresenta una sfida cruciale per creare quel percorso di integrazione tra ospedale e territorio nell’area materno infantile su cui la Regione Marche sta investendo e che la riforma di riorganizzazione della Sanità regionale incarna perfettamente.
«Il percorso di raccordo tra ospedale e territorio ha già preso avvio – ha dichiarato il commissario straordinario Dr.ssa Maria Capalbo – il Dr. Tartagni è già al lavoro con la dr.ssa Lanfranchi dell’ospedale di Urbino per condividere e mettere a sistema i percorsi ospedalieri e territoriali della Provincia, nell’ottica di una gestione assistenziale integrata che abbia un’interfaccia continua e programmata per lo scambio di informazioni cliniche, familiari e sociali e che inizi già durante la fase di degenza per poi proseguire durante l’eventuale follow up, per un miglioramento dell’assistenza erogata e del necessario sostegno alle famiglie».