Pesaro

Obbligo di Green pass: la maggioranza dei fanesi è favorevole ma sono tanti coloro che storcono il naso

Sono stati ben 1320 i cittadini che hanno voluto esprimere la loro opinione. Di questi 802 (60,2%) si sono detti favorevoli a questa nuova strategia resasi necessaria per contrastare la nuova ondata di contagi

Green pass
Green pass

FANO – A 24 ore dall’approvazione da parte del governo del decreto che imporrà anche in zona bianca la presentazione del Green pass per spettacoli, viaggi, sport – mentre è ancora aperta la questione sulla gestione dei ristoranti – abbiamo chiesto ai fanesi cosa pensano di questa scelta dell’Esecutivo che ha avuto il via libera dei presidenti di Regione.

Il primo dato rilevante riguarda la grande partecipazione al sondaggio lanciato su una nota piazza social: sono stati ben 1320 i cittadini che hanno voluto esprimere la propria opinione. Di questi ben 802 si sono detti favorevoli a questa nuova strategia resasi necessaria per contrastare la nuova ondata di contagi. Il 60,2% la reputa una scelta necessaria per cercare di contrastare la pandemia ed evitare futuri nuovi lockdown. Sono comunque consistenti coloro che si ritengono contrari: ben 518, ovvero il 39,8%. Nonostante la domanda riguardasse la propria opinione al Green pass (ovvero la doppia dose di vaccino o il tampone negativo eseguito nelle ultime 48 ore) la discussione si è ben presto spostata sul delicato tema dei vaccini. Tantissimo coloro che ancora nutrono dubbi o che considerano l’eventuale futuro obbligo vaccinale “una violazione inaccettabile della propria liberta”.

Sondaggio sul Green Pass
Sondaggio sul Green Pass

Abbiamo raccolto le opinioni di alcuni cittadini favorevoli alla certificazione: «La libertà personale di uno finisce quando limita la libertà degli altri, perciò perché uno che non si vuol vaccinare deve costringere gli altri ad un isolamento? Vai al ristorante solo se ti può far mangiare all’aperto. Se tu vuoi fare le vacanze all’estero sapendo che c’è ancora la pandemia e torni positivo è stata una tua libera scelta però perché la quarantena te la devo pagare io che ho fatto le ferie in Italia? Prendi e la quarantena la fai a spese tue usando le ferie che ti rimango e quelle che maturi in futuro. Anche questa mi sembra democrazia, ti prendi le tue decisioni però poi prendi anche responsabilità e conseguenze».

Tra le paure più ricorrenti di coloro che sono favorevoli ai vaccini c’è anche il timore che nel giro di qualche mese il Paese si debba nuovamente fermare: «Sono vaccinata e credo nel vaccino, rispetto chi non la pensa come me e non vuole vaccinarsi!! ritengo però sia doveroso da parte di questi ultimi un passo indietro! Se il rischio è quello di dover richiudere le attività, le scuole… sarebbe preferibile una limitazione alla circolazione di coloro che non sono vaccinati!! non dimentichiamo quanti grazie dobbiamo dire alla scienza, alle scoperte della medicina!! immagino che molti dei no-vax e dei loro familiari hanno usufruito delle terapie, delle medicine… che hanno permesso loro una vita più lunga e in salute!» o ancora «Favorevole perché il rischio di una terza ondata della pandemia è dietro l’angolo, tutelare se stessi e gli altri è un segno di attenzione e di solidarietà, anche quando parrebbe il contrario. Se dovesse esserci un nuovo lockdown come ne uscirebbero le micro attività lavorative, ristoranti compresi?».

Indubbiamente la questione alimenta anche scontri e polemiche: «Quelli che volutamente non fanno i vaccini ma pretendono gli stessi diritti di chi lo ha fatto sono come gli evasori che imprecano per le buche nelle strade. Fosse per me state a casa perché l’immunità di gregge sulla mia pelle non la fate».

Tanti coloro che ritengono questa misura comunque una forzatura inaccettabile. Dalle motivazioni espresse a correlazione del loro No emerge molto spesso un’avversione nei riguardi dei vaccini ed una scarsissima fiducia nei riguardi del sistema sanitario e delle istituzioni governative: «Chi dice favorevole per me si merita solo di tornare sotto regime dittatoriale. La costituzione per loro è e sarà sempre un tabù. Non si sono accorti di essere plasmati e plagiati e non si sono accorti nemmeno che ci stanno mettendo gli uni contro gli altri. Ci stanno trasformando in supervisori, vigili, moralizzatori, ci priviamo l’un l’altro delle nostre libertà tanto cercate e volute».

Un’altra utente risponde: «Assolutamente Contraria! È un mio diritto scegliere della mia vita… e nessuno me lo può imporre, altrimenti non parliamo più di libertà ma di dittatura!».