GRADARA – Tra i 118 connazionali che faranno parte della spedizione azzurra dei Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022 spicca il nome di un pesarese: alla competizione a cinque cerchi che prenderà il via il 4 febbraio ci sarà infatti anche Alex Pagnini, classe 1994, gradarese, studente di Scienze Motorie all’Università di Urbino, che gareggerà nella squadra di Bob. Il giovanissimo atleta, in forza al Bob Club Cortina, ci ha raccontato il suo percorso sportivo, i suoi sogni e le sue aspettative in merito a questa grande, imminente, avventura.
Partiamo dall’inizio: come nasce la tua passione per il bob? Quando e come hai incontrato uno sport che è ancora di nicchia in Italia e ancor più nelle Marche?
«La mia passione nasce quasi per caso ma con la voglia di mettermi sempre in gioco, in quanto un mio compagno di squadra di atletica leggera (nasco come 400 metrista) e facente già parte della squadra nazionale di Bob, (Lorenzo Bilotti già maglia azzurra alle Olimpiadi 2018 di Peyongchang), mi ha consigliato nel 2019 di provare e mi ha messo in contatto con i tecnici della nazionale. Dopo questo primo contatto, ho avuto modo di essere testato prima con “test da campo” e poi su un pistino con ghiaccio artificiale a Cesana Torinese, proprio a fianco alla pista Olimpica di Torino 2006. L’amore è sbocciato quasi immediatamente dai primi appoggi fatti sul ghiaccio».
Quando hai capito che questo sport sarebbe potuto diventare il biglietto per realizzare il tuo sogno di andare alle Olimpiadi?
«Guarda, inizialmente non ero partito con l’obiettivo di andare ad un’olimpiade, ma quello di rimettermi in gioco in un’altra disciplina, di trovare nuovi stimoli e di imparare cose nuove. Poi con i risultati e le gare svolte nella scorsa stagione, ho capito che forse era proprio la mia strada e c’era una possibilità per riuscire a partecipare all’evento clou di ogni atleta».
Nel Bob a 2 o 4 ci sono dei ruoli ben precisi: quale è il tuo?
«Si, nel bob a 2 il team è composto prettamente dal pilota, che ovviamente guida il bob tramite 2 manette collegate all’asse anteriore, e il frenatore. Entrambi devono spingere in una parte iniziale, detta fase di spinta, il bob il più rapidamente e velocemente possibile per ottenere la velocità più alta. Nel bob a 4 c’è l’aggiunta di 2 frenatori detti interni che aiutano gli altri due componenti a spingere il bob. Il mio ruolo attuale è l’interno, ma nella scorsa stagione ho ricoperto il ruolo di frenatore nel bob a 4. Il peso di un bob a 2 all’incirca è di 170-180kg, quello di un bob a 4 varia tra 215-230kg».
Inverno 2020-2021 è stata la tua prima stagione. Quale è il tuo bilancio personale?
«É stato un turbinio di emozioni, dove ho potuto maturare esperienza e crescere come persona ma soprattutto come atleta».
Il bob è una disciplina prettamente invernale. Come si svolgono i tuoi allenamenti nel resto dell’anno?
«I miei allenamenti nel resto dell’anno consistono in allenamenti atletici dove svolgo sedute di corsa veloce, di balzi, di corsa veloce prolungata e di corsa controresistenza (es. traino) e allenamenti di pesistica che faccio nella palestra costruita nel mio garage».
Come descriveresti la tua disciplina a chi vuole cimentarsi nel bob e soprattutto che consigli daresti a chi volesse seguire le tue pionieristiche orme?
«Adrenalinica, è la parola giusta per descrivere questa disciplina. Consiglio di provare assolutamente questa disciplina».
Chiudiamo con una domanda sulle imminenti Olimpiadi Invernali: l’Italia quali ambizioni ha? Cosa ti aspetti da un’esperienza del genere? Possiamo nutrire speranze di medaglia visto che l’ultima risale a Nagano 1998?
«L’Italia ha l’obiettivo di poter rientrare nella top-10 con entrambi gli equipaggi e dimostrare che il movimento del bob italiano è vivo più che mai! Mi aspetto grandissime emozioni e di potermi esprimere al meglio. La speranza è dietro l’angolo, visto cos’è stato fatto nella scorsa estate dai nostri colleghi dell’atletica leggera e con questo voglio essere scaramantico e non aggiungo nulla».