FANO – Omicidio di Fano, la politica riflette sulla rete dei servizi.
Lorenzo Lugli, portavoce M5S sottolinea: «La cronaca nera ci ricorda quanto sia urgente e necessario garantire un’assistenza adeguata a chi vive con la sofferenza mentale, perchè spesso chi commette questi crimini è una persona che non viene seguita da servizi e professionisti competenti ma vive in uno stato di abbandono, isolamento e esclusione che la rende più instabile e pericolosa. La colpa, quindi, è anche di un sistema sanitario che non garantisce supporto a chi soffre di problemi psichici. Non si tratta di giustificare o di minimizzare le azioni ma piuttosto, di cercare di capire le cause, individuare le responsabilità e intervenire sulle soluzioni. La colpa è anche di una società che stigmatizza e discrimina chi soffre di problemi mentali, che etichetta come diversi, anormali, pericolosi, quindi emargina e isola. Per arginare questa situazione bisogna garantire un’assistenza adeguata, che tenga conto delle esigenze di chi vive con la sofferenza mentale».
Lugli attacca: «La regione Marche fa molto poco per affrontare questa emergenza sanitaria e sociale, anzi taglia le risorse destinate alla salute mentale, andando contro le indicazioni nazionali ed europee che chiedono un potenziamento della rete territoriale e una maggiore integrazione sociosanitaria. La regione Marche sembra ignorare o sottovalutare le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha stanziato 183 milioni di euro da investire in progetti innovativi e strategici per la salute mentale. È ora di cambiare rotta, di ascoltare le voci degli esperti, degli operatori, dei pazienti, dei familiari, delle associazioni, che da anni chiedono una sanità pubblica più efficiente, più efficace, più umana, più vicina alle persone. Una sanità che ponga la salute mentale, come parte integrante del benessere di tutti, che non lasci indietro nessuno, non abbandoni nessuno e soprattutto che non uccida nessuno».