ANCONA – Omicidio Grilli, confermati i due ergastoli anche in appello. La corte d’assise d’appello di Ancona ha confermato le pene del primo grado per i quattro imputati nel processo per la morte di Sesto Grilli, il 74enne di San Lorenzo in Campo, trovato morto in casa, legato con nastro adesivo e con un cuscino sul volto il 17 marzo 2019.
Dante Lanza (35 anni) e Franco Deluca (41 anni) sono stati condannati alla pena dell’ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa della vittima. Massimiliano Caiazza (29 anni) e Nino Deluca (30 anni) sono stati condannati a 14 anni per l’omicidio più 2 anni per la tentata rapina per un totale di 16 anni.
Per loro il reato era stato riqualificato nel concorso anomalo, ovvero quando il reato è diverso da quello voluto dai concorrenti. Sono cadute le aggravanti delle sevizie, della crudeltà e dei futili motivi.
Gli imputati non erano in aula, ma collegati in videoconferenza dai penitenziari di Ancona e Fossombrone. La corte d’assise d’appello di Ancona ha confermato tutte le condanne del primo grado. Lanza ha reso delle dichiarazioni spontanee in cui ha sostenuto che sulla base delle telefonate da lui fatte nei momenti dell’omicidio, non sarebbe potuto essere in casa di Grilli.
Nella ricostruzione avvenuta con la sentenza di primo grado era emerso che l’obiettivo era la rapina perché i quattro sapevano della disponibilità economica di Grilli. Nino Deluca e Caiazza sono rimasti fuori in auto mentre Lanza e Franco Deluca sono entrati. Dato che per l’accusa emerge dal ritrovamento del Dna di Franco e Lanza in casa. Quello di quest’ultimo sulla maglia di Grilli e sul nastro adesivo che avvolgeva l’anziano, per «contatto diretto, circostanza che consente di individuare con certezza Lanza e Franco Deluca come autori materiali dell’azione violenta che ha determinato la morte di Grilli».
Gli avvocati ricorreranno in Cassazione.