Pesaro

Omicidio Lulli, il tribunale di Urbino condanna Ambera per il messaggio trappola

La ragazza, oggi 25enne, era imputata per concorso anomalo in omicidio aggravato. Il giudice l'ha condannata a 5 anni

URBINO – Condannata a cinque anni Ambera Saliji per concorso anomalo in omicidio volontario e aggravato di Ismaele Lulli. La sentenza è arrivata questa mattina, 16 marzo, nel processo con rito abbreviato a Urbino che vedeva imputata l’ex fidanzata di Igli Meta, uno dei due ragazzi – l’altro è Mario Mema – condannati per l’omicidio di Ismaele Lulli, 17enne di Sant’Angelo in Vado, ucciso a luglio 2015.

Saliji fu sentita in un primo momento solo come testimone, è stata poi imputata in concorso anomalo in omicidio colposo a fine 2020, per volere del Gip. Per l’accusa, Saliji ebbe un ruolo cruciale nell’omicidio di Lulli, con il quale aveva avuto una relazione: ha attirato il ragazzo con un sms nel luogo dove ha poi trovato i suoi assassini. L’accusa aveva chiesto 6 anni e 8 mesi.

La madre di Ismaele, Debora Lulli, appena uscita dal tribunale dopo la sentenza assieme all’avvocata Maria Cristina Ciace, ha detto: «Sono pochi, per me sono sempre pochi».

A fine giugno 2019 erano stati confermati gli ergastoli per Igli Meta e Marjo Mema, 23enni albanesi, autori dell’omicidio di Ismaele, sgozzato nel luglio del 2015 a San Martino in Selvanera.

Marjo era stato condannato a 28 anni e 4 mesi in primo grado a Pesaro, poi all’ergastolo in appello e Cassazione. L’omicidio era nato per motivi di gelosia. Igli non aveva digerito il tradimento della sua fidanzata Ambera con Ismaele, cosa che ha scatenato la sua rabbia. Ismaele era stato attratto da un messaggio trappola di Ambera, fidanzata di Meta. Al posto di Ambera si presentarono al luogo dell’incontro Mema e Meta che lo portarono a San Martino in Selvanera, dove Ismaele è stato trovato morto.