Pesaro

Omicidio di Natalia, la corte d’assise di Pesaro condanna Cangini a 24 anni

La sentenza per l'80enne accusato di omicidio volontario della moglie. L'uomo non era in aula alla lettura della sentenza

Un momento dell'udienza

PESARO – Quindici minuti in camera di consiglio, poi la sentenza. La corte d’assise di Pesaro ha condannato l’80enne Cangini, imputato per l’omicidio della moglie Nataliya Kyrychok, 61 anni ucraina, cuoca di un ristorante a Misano, a 24 anni di reclusione. E’ caduta l’aggravante dei motivi abietti e futili.

La donna è stata uccisa nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, a cavallo tra Natale e Santo Stefano, con 12 coltellate, una delle quali al cuore, cosa che le ha provocato la morte. Prima però la donna ha cercato di difendersi come testimoniano alcuni lividi ed escoriazioni che sono state riscontrate sulle braccia, sulle mani come per parare i colpi e sulla schiena. È stata trovata una ferita anche in una gamba. Cangini non era in aula. Gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi lo hanno definito «provato» con il «cuore che avrebbe potuto non reggere».

La scorsa udienza aveva letto una lettera in cui ha chiesto scusa: «Con mia moglie sono morto anche io».

L’imputato era convinto che la moglie lo tradisse e quella notte tra il 25 e il 26 dicembre l’ha uccisa. Lei era tornata tardi dal lavoro e da quanto emerso si era coricata su un fianco. L’uomo ha reagito violentemente ed è scoppiata la lite furiosa per un rapporto sessuale promesso, ma declinato. L’uomo avrebbe preso quel rifiuto come la prova che avesse un altro. Così ha preso il coltello e l’ha uccisa.

La mattina dopo ha preso il suo cane ed ha fatto una passeggiata. Ha iniziato a bere e ha confessato l’omicidio prima a un vicino di casa, invitandolo a chiamare i carabinieri. Poi al datore di lavoro della moglie, il suo presunto amante. Qui è scattato l’allarme che ha portato i carabinieri a casa di Cangini. All’arrivo a casa nella serata di Santo Stefano, l’uomo ha aperto la porta ai carabinieri e ha subito ammesso di esser stato l’autore dell’omicidio. L’80enne aveva reso due interrogatori, in cui ha confermato il delitto.

Tra 60 giorni le motivazioni della sentenza.

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