PESARO – Il movente sarebbe la gelosia. Michael Alessandrini, il trentenne pesarese in stato di fermo in Romania accusato dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, ha tentato di mettersi in contatto con i familiari. Avrebbe risposto la portiera dell’albergo di proprietà di famiglia. A lei ha detto di stare bene e avrebbe fatto anche una lista di cose di cui avrebbe bisogno.
L’avvocato Salvatore Asole, difensore di Alessandrini, fa sapere anche che Michael avrebbe spiegato nel corso di questa telefonata cosa ha detto al giudice che lo ha interrogato un paio di giorni fa a Timisoara. In particolare ha spiegato il movente che ha armato la sua mano per infliggere le 13 coltellate a Pierpaolo.
Tutto sarebbe nato per motivi di gelosia. Michael si era invaghito di una ragazza, Julia, e la sera dell’omicidio durante la cena avrebbe visto una chat o comunque il numero telefonico di questa ragazza nel telefono di Pierpaolo. Qui è scattata la furia e il pensiero che quella giovane potesse avere una relazione con Pierpaolo. Al momento è tutto da chiarire se la giovane avesse realmente una relazione con Michael e quale fosse eventualmente il tipo di rapporto con Pierpaolo. Poi l’omicidio e la fuga.
L’avvocato Asole aveva già fatto sapere di aver avviato delle indagini difensive e di aver scoperto che Michael quel giorno aveva avuto un forte alterco con una ragazza, che risulterebbe la stessa in questione. Il suo stato d’animo sarebbe stato instabile e provato.
Alessandrini nel corso della telefonata avrebbe fatto sapere di aver bisogno di alcune cose ma di stare comunque bene. In particolare avrebbe chiesto cibo italiano, sigari, bagnoschiuma e anche la Bibbia. La madre ha raccontato che negli ultimi tempi aveva iniziato a leggere le Sacre scritture e di aver detto di aver visto ho sentito Gesù.
Alessandrini intanto si opposto all’estradizione e il suo rientro in Italia non dovrebbe venire prima di metà aprile. Martedì 7 verrà conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo di Panzieri.