Pesaro

Omicidio Panzieri, per Alessandrini dichiarata la semi-infermità mentale

Depositata la perizia psichiatrica. Asole: «Capacità fortemente scemata». Rabbia e urla di parenti e amici all'uscita del mezzo

PESARO – Per Michael Alessandrini, reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, viene dichiara la semi-infermità mentale.
È stata depositata la perizia psichiatrica davanti al Gip Antonella Marrone. Il 30enne pesarese, in carcere dallo scorso 16 marzo, dopo l’estradizione in Italia dalla Romania, potrà affrontare il processo, ma la sua capacità viene giudicata «fortemente scemata». Un’udienza di oltre due ore a cui ha preso parte tutto il pool di periti.

L’avvocato Salvatore Asole e la consulente Casale

L’avvocato Salvatore Asole che assiste Alessandrini ha sottolineato all’uscita: «Il collegio ha posto in evidenza varie patologie che vanno dal disturbo di personalità, comportamento border line associato all’abuso di sostanze e alcol, che rendono la situazione psicofisica dell’Alessandrini alquanto grave. Per questo concludono per la semi-infermità con una capacità fortemente scemata. Questo ci ha portato a concludere che per Alessandrini è necessario un piano integrato che contenga una componente psicofarmacologica, psicoterapeutica e di reinserimento sociale. Un programma che ci è sembrato di capire non sia compatibile con una detenzione in carcere».

L’avvocato Asole è pronto a un passo successivo. «Presenterò una istanza al Gip di richiesta di trasferimento dell’Alessandrini in una residenza protetta adatta alle cure del caso, la Rems».

Amici e parenti con l’immagine di Pierpaolo

Ora toccherà alla procura a formulare il capo di imputazione definitivo che dovrebbe contenere le aggravanti della crudeltà, futili motivi e minorata difesa della vittima. «Se non sarà contestata la premeditazione, come presumiamo, la premeditazione chiederemo un rito abbreviato – continua Asole – usufruendo di tutte le attenuanti del caso a partire dalla semi-infermità e comportamento processuale».

In aula la mamma, il papà e il fratello di Pierpaolo, assistiti dall’avvocato Paolo Biancofiore. Mamma Laura è provata. Teneva in mano la foto del suo Pier mentre suona la tromba. «E’ stata dura, abbiamo visto l’assassino di nostro figlio. Proviamo un grande dolore, siamo una famiglia a pezzi. Affrontiamo questo momento nel ricordo di mio figlio che era una bella e brava persona. Aveva un futuro davanti». Confida nella giustizia. «Speriamo nel corso della giustizia e in una pena esemplare. Io mi auguro che possa avere l’ergastolo».

La tensione all’uscita del cellulare



All’uscita di Alessandrini, caricato sul mezzo della polizia penitenziaria, momenti di tensione con urla: «Sei morto bastardo, ti ammazzo, assassino». E ancora: «In una mattina mi è cambiata la vita, ti ammazzo come un cane». Le forze dell’ordine hanno invocato la calma, ma l’emozione ha avuto il sopravvento. Poi i pugni sbattuti contro la camionetta.



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