Pesaro

Operazione “Alto livello”, a Pesaro la coppia girava in Lamborghini e Porsche, poi contanti e beni di lusso

Emergono i particolari dell'inchiesta della Guardia di Finanza di Catania sulle società interinali. I due erano a Pesaro da un mese

PESARO – Giravano in Lamborghini e Porsche. Non passavano di certo inosservati.

La coppia era arrivata a Pesaro da circa un mese e aveva un tenore altissimo: vestiti griffati, orologi di lusso e gioielli. Emergono altri particolari dell’operazione della Guardia di Finanza di Catania che vede 33 indagati e 16 ordinanze di custodia cautelare.

La coppia siciliana, residente a Pesaro da un mese, è stata arrestata dalla guardia di finanza per una serie di reati che vanno dalla frode fiscale alle false fatturazioni, dal riciclaggio all’autoriciclaggio fino al caporalato.

I due volevano fare affari su Pesaro e impiantare in città il loro sistema consolidato già in Sicilia. Sono stati fermati in tempo. La coppia, un 53enne e una 35enne, è fra i destinatari delle misure cautelari emesse nell’ambito dell’operazione “Alto livello” che ha visto impegnati oltre 140 finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania, con 33 indagati e 16 ordinanze di custodia cautelare eseguite nelle province di Catania, Siracusa, Ragusa, Enna, Palermo, Milano, Brescia, Roma e, appunto, Pesaro. Al centro dell’inchiesta un raffinato sistema di frode fiscale, con regia unica su Catania, che abusava dei vantaggi normativi in tema di “distacco di personale” previsti per i contratti di “rete tra imprese”. L’ordinanza del Gip ha stabilito anche il sequestro delle quote di 37 società, di beni mobili ed immobili per 29 milioni. Il diffuso sistema di frode sarebbe stato alimentato dalla creazione di 14 reti di impresa, di cui avrebbero fatto parte le 37 società con funzione di “distaccanti” e 439 imprese “distaccatarie” dislocate anche a Pesaro utilizzatrici di personale in posizione, appunto, di distacco.

Secondo l’accusa, grazie a delle società interinali somministravano lavoro, ma con il sistema delle fatture false, abbattevano l’imponibile per ottenere lauti guadagni. Per gli inquirenti l’uomo arrestato a Pesaro si sarebbe avvalso di due studi di consulenza catanese, uno legale ed uno amministrativo, per la gestione delle reti d’impresa. La coppia era arrivata da poco in città portandosi auto, tra cui la Lamborghini e la Porsche ora sequestrate insieme a un ingente quantitativo di denaro contante per diverse decine di migliaia di euro, borse griffate, gioielli e Rolex. Stando agli inquirenti i due avevano già affittato un ufficio sulla statale Adriatica per aprire agenzia interinale e avere contatti con le aziende del territorio. Ma non hanno fatto in tempo.

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