Pesaro

Ospedale di Pesaro, la critica del Pd: «Si torna alla discussione di 15 anni fa: è grottesco»

Dura critica alla scelta della giunta regionale di revocare il project. «Non ci dicono che servizi sanitari saranno erogati»

L'ospedale di Pesaro

PESARO – Ospedale di Pesaro, il Pd critica la revoca da parte della giunta regionale.

«Sconcertano leggerezza e trionfalismo con i quali il presidente Acquaroli e buona parte della sua giunta comunicano di aver formalmente revocato il project financing per la costruzione di un nuovo ospedale a Pesaro. Con il sorriso sulle labbra fanno fare al nord delle Marche un salto nel vuoto annullando – senza nessuna idea sostitutiva chiara – un iter burocratico e di programmazione pronto per essere attuato.
Non dicono nulla del modello di sanità che intendono realizzare per questo territorio, non sappiamo se sarà mantenuta un’azienda ospedaliera, non sappiamo quali servizi sanitari complessi potranno essere erogati in questa
provincia e quali invece dovranno trovare risposta altrove, non sappiamo come intendono integrare la sanità territoriale con quella per acuti, non sappiamo nulla perché la Regione non dice nulla.
L’unica certezza è che la furia di demolire ciò che ha fatto la giunta Ceriscioli ha bloccato la principale acquisizione raggiunta per la sanità per acuti: un percorso pronto a partire con la realizzazione di un ospedale nuovo e in grado
di accogliere le alte specialità attuali dell’azienda Marche Nord e di pianificarne altre in futuro sia per le dimensioni strutturali sia per il bacino di utenza di riferimento».

Il Pd pesarese attacca ancora: «Oggi non c’è più nulla e grottescamente si ricomincia con una discussione di 15
anni fa: dove fare il nuovo ospedale?
Come se il problema architettonico-urbanistico esaurisse il tema dell’organizzazione del servizio sanitario. Che le prestazioni complesse non si possano fare nei piccoli ospedali è un dato di fatto assodato dal punto di vista legale e sanitario, è un fatto di qualità delle cure e di sicurezza prima che di costi. Che cosa hanno in mente in Regione proponendo una sanità per acuti più diffusa? Ce lo ha chiarito Saltamartini con la sua replica alle critiche: vogliono un territorio privo di alte specialità in modo da garantire un bacino di utenza
maggiore all’ospedale di Ancona. Questo significa un irresponsabile impoverimento del territorio facendolo arretrare rispetto a ciò che già esiste. Oltretutto potrebbero trovarsi un’amara sorpresa: questa provincia ha già dimostrato che per trovare le risposte sanitarie che trova qui, non prende la strada di Ancona, al contrario normalmente sceglie la Romagna».