Pesaro

Ospedali Marche Nord, 0,4% positivo al Covid. Capalbo: «Orgogliosi, dispositivi di protezione utilizzati al meglio»

Ecco i risultati dei test sierologici sui dipendenti: l'89,6% negativo. Solo lo 0,4% del totale è risultato positivo anche al tampone. Il direttore generale: «Così si lavora al meglio nella fase 2»

PESARO – Test sierologici per i dipendenti dell’azienda ospedaliera Marche Nord. Al termine dei primi esami, infatti, solo lo 0,4 per cento del personale, che si è sottoposto al test sierologico e poi al tampone, è risultato positivo.

«Questi dati sono fondamentali per lavorare al meglio durante la fase due, quella post acuta dell’emergenza Covid –  spiega il direttore generale Maria Capalbo – ma soprattutto sono dati che dimostrano come i dispositivi di protezione individuale siano stati utilizzati al meglio e sono stati indispensabili per proteggere operatori sanitari e pazienti. Avere una percentuale che praticamente raggiunge lo zero, avendo accolto nelle nostre strutture circa 870 ricoverati Covid, ci rende orgogliosi e predisposti per affrontare lo sviluppo che avrà la pandemia nel corso dei prossimi mesi. Il monitoraggio però continua. Proprio al fine di prevenire al massimo la diffusione del contagio, anche durante la fase 2, abbiamo previsto nella procedura aziendale la ripetizione ogni 15 giorni del test. Dei 2001 test eseguiti su 1424 dipendenti Aormn (A.O. Ospedali Riuniti Marche Nord) che si sono sottoposti su base volontaria ad un primo test sierologico, il 92% è risultato negativo alla ricerca anticorpale per IgG ed IgM (1276 dipendenti IgG/IgM negativi) e di questi solo lo 0,4 per cento è risultato positivo al tampone. Inoltre 564 hanno già eseguito un secondo controllo sierologico a distanza di 15 giorni dal primo prelievo come indicato nel protocollo aziendale per lo screening sierologico del personale dipendente».

I test evidenziano se il soggetto è in una fase iniziale di produzione di anticorpo (presenza di anticorpi IgM) o se è entrato in contatto con il virus in passato (presenza di anticorpi IgG).

Infatti, secondo i criteri di inclusione nel protocollo aziendale, il test sierologico è fortemente raccomandato per il personale coinvolto direttamente nell’assistenza dei pazienti e per gli operatori a contatto con il pubblico, con ripetizione a 15 giorni se risultato negativo per IgG ed IgM.

Analizzando i dati relativi ai dipendenti Aormn è emerso che si è sottoposto allo screening il 67% dei dipendenti e di questi l’89,6% è risultato IgG/IgM negativo, il 6,1% IgG positivo e il 3,2% IgG/IgM positivo. Dei positivi al test sierologico solo lo 0,4% del totale, è risultato positivo anche al tampone.

«Sono molto soddisfatto – spiega il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli – del livello di attenzione che le Aziende sanitarie marchigiane pongono a tutela dei propri dipendenti e ritengo importante anche il fatto che gli screening siano stati estesi alle forze dell’ordine. È giusto in questo momento avere cura delle persone che hanno avuto cura di noi».

«I dati sono davvero incoraggianti – spiega Edoardo Berselli, direttore sanitario di Marche Nord – e dimostrano come l’impatto con il virus ci abbia trovato pronti anche con le scorte di mascherine e camici. Aormn si è immediatamente adoperata (7 giorni su 7 per oltre 12 ore al giorno), molto prima dell’emergenza, nella continua ricerca, sul mercato nazionale ed estero, dei dispositivi di protezione necessari a garantire la sicurezza degli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid-19, nonostante la situazione del mercato internazionale davvero proibitiva. I dati parlano di circa due milioni e duecentomila tra mascherine, camici, guanti, tute e calzari, utilizzati nei mesi centrali dell’emergenza, i mesi di marzo e aprile. Dati che stanno a dimostrare come l’attenzione su questo tema per l’azienda è stato e resterà centrale per garantire la sicurezza degli operatori tutti».