PESARO – La Pasqua di chi resta in trincea. Ma l’affetto e il tributo ai medici e infermieri è costante, tanto che i doni sono continui.
Mille le uova pasquali donate ai dipendenti e pazienti dell’azienda ospedaliera Marche Nord e 250 colombe dell’associazione L’Africa Chiama al personale medico e sanitario dei tre presidi.
Un doppio gesto di solidarietà: regalare l’uovo al personale medico e sanitario in prima linea come segno di ringraziamento e sostenere attraverso la donazione la costruzione di un Centro di Maternità a Lusaka in Zambia. «Queste uova rappresentano un ponte fra l’Italia e lo Zambia: un unico gesto che accomuna tutti noi e che ci ricorda quanto la salute debba essere sempre messa al primo posto, in Italia come in Africa», spiega Raffaella Nannini de L’Africa Chiama.
A queste si aggiune l’importante contributo dato dallo Iopra con 400 campane, dell’AIL con 120 uova di Pasqua insieme al Bar Le Caffe che ha donato 3 colombe e 12 uova di cioccolato.
Altre colombe sono arrivate grazie SOS Family Office, COOP Alleanza e Iper Conad (ALBA Srl) e Paluani. Il Presidente della croce rossa di Pesaro e il Comitato della Croce rossa di Fano hanno consegnato delle uova di cioccolato per i bambini ricoverati in pediatria, e un pensiero per il personale sanitario che sarà in servizio il giorno di Pasqua.
«Grazie», recita il cartello fatto dai dipendenti di Marche Nord, per ringraziare l’azienda Ferrero che ha consegnato 2200 uova di cioccolato per ogni dipendente di Marche Nord.
Anche al Santa Croce di Fano dell’azienda ospedaliera Marche Nord sono state consegnate diverse decine di uova di Pasqua. In particolare quelle donate dallo Spazio Conad e dall’associazione nazionale dei Carabinieri di Colli al Metauro. Un ringraziamento va anche a Pro Loco, Protezione Civile, Coop Tre Ponti e Conad per la loro donazione.
«Una marea di solidarietà e di donazioni – afferma il Direttore Capalbo – grazie a tutti quelli che hanno deciso di dare un piccolo contributo che regalerà un sorriso agli operatori sanitari che in queste settimane stanno facendo un lavoro straordinario. Grazie va soprattutto a loro».