PESARO – La proposta del Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra, per riformare i patti parasociali tra il Comune di Pesaro e Hera S.p.A., società che controlla Marche Multiservizi (MMS), si concentra su tre punti chiave, già avanzati lo scorso gennaio: il rafforzamento del potere decisionale del Comune, l’introduzione di standard qualitativi vincolanti per i servizi essenziali come acqua e rifiuti, e la ridistribuzione degli utili a fini sociali. Questi obiettivi mirano a riequilibrare il rapporto tra interesse collettivo e logiche di mercato, evitando che il socio privato (Hera) continui a dominare le scelte strategiche a discapito della comunità.
Lorenzo Lugli del Movimento 5 Stelle sottolinea alcuni aspetti in relazione agli utili e bilanci dell’azienda partecipata.
«Nel dettaglio, abbiamo presentato emendamenti specifici alla bozza di rinnovo dei patti parasociali. Tra le richieste più significative, l’introduzione di meccanismi che garantiscano un ruolo più incisivo nelle scelte strategiche, superando l’attuale squilibrio a favore del socio privato. La definizione di parametri misurabili su efficienza, trasparenza e impatto tariffario, con verifiche periodiche per valutare la qualità di servizi essenziali come acqua e rifiuti. Infine, la revisione dei criteri di ripartizione dei profitti (18 milioni negli ultimi esercizi) per destinare una quota maggiore a investimenti infrastrutturali e riduzioni tariffarie.
Particolarmente spinosa è stata la proposta del dividendo ibrido, in sostituzione di quello fisso, che rischia di incentivare comportamenti distorti a protezione del socio privato, come l’aumento delle tariffe o la riduzione degli investimenti. La nostra proposta prevedeva un dividendo composto da una componente fissa ridotta e una variabile legata agli utili, con una parte degli utili destinata a riserve per investimenti in infrastrutture e miglioramenti dei servizi. Questo meccanismo avrebbe garantito che gli interessi dei cittadini fossero prioritari rispetto alla massimizzazione del profitto».
Lugli ammette: «Purtroppo, delle nostre proposte è stato recepito ben poco. Tuttavia, valuto positivamente il fatto di aver riportato l’attenzione su un patto che era fermo da quasi vent’anni. Grazie a questa iniziativa, è emersa con chiarezza la questione fondamentale: lo scopo primario del patto parasociale deve essere quello di fornire un servizio efficiente, misurato sull’erogazione efficace, sugli investimenti per manutenzioni e riqualificazione degli impianti, e su una strategia di contenimento delle tariffe.
In conclusione, il Movimento 5 Stelle di Pesaro continuerà a insistere per una riforma che trasformi i patti parasociali in uno strumento di collaborazione tra pubblico e privato, ma sempre con l’obiettivo prioritario di servire i cittadini e migliorare la qualità della vita nella comunità. Anche se le nostre proposte non sono state pienamente recepite, abbiamo dimostrato che è possibile immaginare un modello diverso, più equo e sostenibile. La strada è ancora lunga, ma abbiamo fatto un primo passo importante: riportare l’attenzione su un patto che era fermo da troppo tempo e far emergere la necessità di una gestione più trasparente e orientata al bene comune».