PESARO – Un patto per l’abitare, con interventi «per spingere sul canone concordato, impegnare la Regione Marche a ripristinare il fondo affitto (cancellato dallo scorso anno), aumentare l’offerta delle locazioni». E ancora, «il censimento delle unità abitative del territorio e la loro rigenerazione; la conversione di strutture ricettive/commerciali in alloggi e il sostegno al social housing» ma anche «Contrasto all’abusivismo e misure per garantire la sicurezza e il benessere degli abitanti più fragili».
Sono alcune delle azioni previste dal Patto dell’Abitare, accordo stretto tra il Comune, tramite l’assessorato alla Sostenibilità e Coesione, e le realtà del territorio coinvolte dalla tematica, che si pongono l’obiettivo di “sviluppare nuove politiche”, volte a “sostenere le fasce sociali più esposte alla crisi economica e all’accelerazione dei costi dell’abitare”.
Non coloro che sono già in carico ai Servizi sociali, dunque, ma la nuova “fascia grigia”, «Una fascia “intermedia”, composta da coloro che avrebbero la possibilità di pagare le spese d’affitto ma non riescono a farlo» spiega Maria Rosa Conti, assessora con delega alle Politiche per la Casa che puntualizza: «Pesaro è una città con politiche di welfare molto qualificate ed era doveroso cercare di rivolgerle anche a coloro che necessitano di un servizio per il “bene casa”, una criticità che, a livello nazionale, conta tassi percentuali tra il 20 e il 40%». Per questo, l’Amministrazione tramite il Patto dell’Abitare, ha avviato un «Partenariato “misto” che interviene anche sull’offerta del privato, punta a migliorare l’offerta del canone concordato e a intervenire sul disequilibrio domanda-offerta, alterato dalla vocazione turistica del territorio. Cercheremo di trovare nuove forme finanziarie per agire in questo ambito e fare un censimento del patrimonio pubblico e privato delle residenze. Una fotografia che indicherà la strada migliore da percorrere per far fronte alla crisi abitativa».
Le nuove progettualità daranno sostegno alle famiglie per il loro accesso all’abitazione in affitto e in proprietà; coinvolgeranno i privati, anche in partenariato pubblico-privato per promuovere gli interventi; punteranno al miglioramento dell’efficienza delle realtà pubbliche; metteranno in campo politiche per riqualificare il patrimonio residenziale pubblico; applicheranno strumenti finanziari innovativi.
Il Patto prevede un monitoraggio degli interventi, che si svolgerà con i “Tavoli dell’Abitare” che si riuniranno almeno 3 volte l’anno, e prevedranno verifiche in itinere delle azioni e delle misure avviate suggerendo anche integrazioni o correttivi da svolgersi per la durata triennale del Patto la cui sottoscrizione, precisa Conti, «potrà essere estesa ad altri soggetti pubblici o privati operanti nel settore abitativo».
Anna Baldella, della CISL Marche sezione Pesaro-Urbino, ha sottolineato «il valore del metodo adottato dal Patto, che garantisce l’impegno delle varie parti coinvolte del documento che ponendosi un limite temporale, riuscirà a fare risposte e a fare valutazioni utili per attivare interventi concreti». Roberto Rossini, segretario provinciale CGIL, ha ricordato «che Governo e Regione, dallo scorso anno, hanno azzerato il fondo affitti» e che il Patto certifica «l’impegno delle realtà del territorio al welfare abitativo, su cui il Comune si è attivato con continuità», vedi il Fondo affitti previsto dall’Amministrazione insieme alle organizzazioni sindacali. Rilevante, per Rossini, anche il «tema della rigenerazione edilizia pubblica» e quello legato «alla sicurezza che contempla anche il recupero delle zone degradate della città».
Il segretario provinciale Sunia Gabriele Belfatto, ha fotografato la questione legata agli affitti “stagionali”, che «sta stravolgendo le città con l’esplosione delle locazioni brevi a discapito di quelle a lunga durata. Un andamento che condiziona anche le scelte urbanistiche». Sabina Fucili, della Sicet CISL: «In Italia, ci sono 5 milioni di appartamenti vuoti. Una cifra che testimonia la dimensione del problema delle locazioni. L’augurio è che il Patto porti un’innovazione, in termini di risposte, nel nostro territorio». Tommaso Andreani, presidente provinciale Fiaib, ha detto: «La tematica ci coinvolge quotidianamente nella nostra attività ed è sollevata sia dagli inquilini, sia dai proprietari. È anche per questo che abbiamo abbracciato da subito la proposta del Patto dell’abitare in cui apporteremo tutta la nostra esperienza per cercare di sensibilizzare i proprietari all’affitto a lungo termine». Il censimento degli immobili, per Simona Baldocchi della Fimaa, «Sarà un primo passaggio da cui partire e da perseguire con forza per verificare lo stato e il numero degli appartamenti vuoti che non si riesce a intercettare e immettere nell’offerta». Maria Teresa Turla, Caritas Pesaro: «L’Osservatorio Povertà ci segnala da anni una criticità importante del territorio legata all’abitare, ed è bello poterla affrontare insieme. La molteplicità di attori coinvolti dal Patto potrà dare risposta al territorio».
Il documento vuole costituire uno stimolo propositivo e progettuale per nuovo impegno comune per le politiche abitative.