PESARO – Lo sfogo del primario del pronto soccorso Umberto Gnudi ha generato polemiche e reazioni. Ma ha aperto anche un focus sul tema del personale.
Argomento che il gruppo consigliare Pd pesarese cavalca: «È un grido d’allarme quello lanciato dal Dr. Gnudi, esortando l’Azienda Ospedaliera Marche Nord e in particolar modo la Regione Marche a prendere provvedimenti per il reclutamento urgente di personale sanitario. È notizia di questi giorni che la dr.ssa Francesca Padiglione, una stimata e competente collega “braccio destro” del Dr. Gnudi, ha presentato le dimissioni asserendo una profonda
stanchezza a sostenere un ritmo così serrato, un carico di lavoro insostenibile per poter espletare al meglio la propria professionalità medica, anche con scarso riconoscimento sia dal lato professionale che economico».
Per i consiglieri «la pressione sia dal punto operativo che umano, alla quale sono sottoposti i medici e sanitari del Pronto Soccorso di Marche Nord ormai ininterrottamente da quasi 22 mesi dall’inizio della pandemia, non è più
sostenibile, e le dimissioni di medici così qualificati e specializzati come la dr.ssa Padiglione sono la cartina al tornasole della drammatica situazione. Con questo andamento, vista anche la riduzione a causa dell’allontanamento dal lavoro del personale medico non vaccinato, rimarranno sempre in meno e sarà ancor più improbabile garantire almeno due medici per turno; l’affluenza non è certo in calo, a fasi alterne anche raddoppiata e assurdamente in calo l’impiego
di personale medico e paramedico. Verificato che alla diminuzione e alla fuga dei medici, si aggiunge la problematica sollevata anche dal Dr. Gnudi che purtroppo non c’è più il tempo necessario per fare formazione e visti i turni e il clima teso che si respira, sono più portati all’errore umano, vivendo loro stessi in una situazione di fragilità e coinvolgimento emotivo quotidiano molto stressante. E si può arrivare comprensibilmente anche a “sbottare” di rabbia, prendendosi spesso insulti, minacce e anche maltrattamenti corporali da parte dei pazienti e dei non vaccinati, e questo la dice lunga sullo stato di pressione fisica al quale sono sottoposti i medici in prima linea al Pronto Soccorso di Pesaro».
I consiglieri interpellano la Regione: «Vista: l’insoddisfazione per lo scarso rispetto della loro professionalità, anche sul piano retributivo, chiedono a gran voce una forte presa d’atto da parte dei sindacati, al fine di un equo riconoscimento rispetto al carico di lavoro a cui sono sottoposti. Riteniamo che questo sia il momento di agire, sia sul fronte Covid, tutt’altro che finito, sia sul resto delle cure mediche emergenziali e specialistiche. L’Azienda Marche Nord si è sempre distinta per l’organizzazione e l’offerta in termini assistenziali; serve una presa d’atto decisa ed immediata per portare rispetto ed adeguato riconoscimento a coloro che abbiamo riconosciuto come i nostri “angeli” nella fase pandemica acuta.
La giunta comunale si impegni a farsi portavoce presso la Regione Marche, con l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini per un immediato interessamento e valutazione di assunzioni di personale medico e paramedico, al fine di permettere lo svolgimento regolare e condizioni lavorative idonee al Pronto Soccorso di Pesaro. Chiediamo di intercedere con l’Azienda Ospedaliera Marche Nord per rendere operative le nuove assunzioni, con congrue retribuzioni di spettanza al personale che verrà impiegato. E di portare l’attenzione presso i sindacati competenti, per un controllo delle condizioni lavorative e retributive del personale impiegato presso il Pronto Soccorso di Pesaro».