PESARO – Medici e infermieri assunti in tempo di pandemia, con la fine dello stato d’emergenza il 31 marzo, scadranno i contratti. Il consigliere regionale Andrea Biancani ne chiede la proroga.
«Durante tutto il periodo dell’emergenza, per far fronte alle aumentate necessità del territorio, il sistema sanitario marchigiano ha assunto diversi lavoratori in deroga alle normali procedure, con contratto a tempo determinato fino al termine dell’emergenza. Grazie a queste assunzioni si è potuto far fronte a gravi carenze di personale medico nei servizi di continuità assistenziale (USCA – Unità Speciali di Continuità Assistenziale e Guardie Mediche), nelle vaccinazioni, fra i medici di medicina generale e i pediatri, nelle RSA, nei dipartimenti di prevenzione, e alle carenze di altro personale sanitario necessario al funzionamento dei servizi.
Tutti questi professionisti, se la Regione non deciderà di prorogare i contratti, come fatto da altre regioni, dal 31 marzo non saranno più in servizio lasciando sguarniti alcuni servizi socio-sanitari del nostro territorio.
Le Marche, in particolare l’Area Vasta 1, soffrono da diverso tempo di una mancanza di personale: oss, infermieri e medici delle varie specializzazioni. Interrompere questi contratti senza un piano di stabilizzazioni e riassunzioni rischia di aggravare la situazione e paralizzare i servizi ai cittadini. Ho presentato un’interrogazione alla Regione, sottoscritta anche dalla Consigliera Vitri e dal gruppo PD, per chiedere di prorogare i contratti a tempo determinato almeno fino alla fine dell’estate».
Questi dipendenti attualmente lavorano nei punti vaccino, anche nelle USCA, le unità che si muovono sul territorio, nei vari reparti Covid, nelle strutture RSA, nel dipartimento di prevenzione e nei vari servizi nel territorio.
Biancani rileva: «Senza personale in più si dovrà scegliere quali servizi chiudere o depotenziare, danneggiando i cittadini. Inoltre la nostra è una provincia turistica che durante l’estate raggiunge il picco di visitatori che inevitabilmente richiedono una assistenza ulteriore. I normali iter di assunzione per nuovo personale sono lunghi, mentre siamo ancora in tempo per prorogare i contratti, come già fatto in altre regioni.
Mi auguro che la Regione Marche risponda positivamente alla proposta di partire dalla proroga dei contratti dei lavoratori che già lavorano nella nostra sanità pubblica da mesi e che hanno già dimostrato di saper svolgere il loro lavoro al meglio durante la pandemia».