PESARO – Oltre 2 milioni di led per accendere l’albero della vita digitale. Pesaro 2024 è pronta ad inaugurare, sabato alle 18.30, in piazza del Popolo – la Biosfera, installazione scultoreo-digitale unica in Europa con i suoi 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led. Pesa 7 tonnellate. Un’opera viva, interagibile e in dialogo con la città e la collettività, ideata per narrare e condividere La natura della cultura della Capitale italiana della cultura. L’acquisto e il montaggio è costato 695mila euro. Resterà patrimonio della città. Il finanziamento arriva tramite il bando da 11 milioni di Cte square, la Casa delle tecnologie emergenti.
«La Biosfera è un progetto frutto di riflessioni e collaborazioni costruite dalla proclamazione del riconoscimento di Capitale italiana della cultura – spiega Matteo Ricci, sindaco di Pesaro -. L’idea nasce un anno fa, insieme al vicesindaco Vimini, quando abbiamo ipotizzato la realizzazione di una sorta di ‘Albero della Vita’ dell’Expo, per Pesaro 2024. La scelta è ricaduta su una sfera, simbolo che torna ripetutamente in città: è nella “Palla” di Arnaldo Pomodoro, nella Sonosfera®, nella Pizza Rossini, nella ruota della bici che percorre la Bicipolitana e delle moto della nostra Terra di Piloti e Motori, nel sole che tramonta sul mare Adriatico. La Biosfera è un’icona, un oggetto di design e di alta tecnologia, che ci renderà ancora più attrattivi e più competitivi. Ma allo stesso tempo che farà riflettere sul cambiamento climatico».
Ogni giorno produrrà spettacoli, contenuti culturali audio e video, anche interattivi. Alla base del progetto di Federico Rossi e Andrea Santicchia di Artifact Studio, c’è il pianeta da salvare.
La Biosfera sarà luogo di aggregazione, promozione culturale e tecnologica tramite gli interventi audiovisivi che attraverseranno i suoi milioni di Led e che combineranno arte e scienza, patrimonio culturale e tecnologia, storia e innovazione.
«È un progetto simbolo della Capitale – sottolinea Daniele Vimini, vicesindaco assessore alla Bellezza -, sintesi perfetta tra tecnologia, patrimonio e sostenibilità, alla base di ciascuno dei progetti di dossier di Pesaro 2024. La Biosfera sarà un benvenuto speciale e anche un po’ spiazzante (come lo erano 50 anni fa le sculture di A. Pomodoro collocate in piazza) per il pubblico. Presenterà sia il patrimonio del territorio (dal Parco del Monte san Bartolo ai Musei Civici, passando per i mosaici del Duomo), sia contenuti interattivi inediti e interagenti con il pubblico che si muoverà attorno all’opera: la scultura si modificherà rispondendo alla presenza e alla posizione degli spettatori. Sarà inoltre collegata all’attualità, in particolare al tema dei cambiamenti climatici».
Sulla superficie sferica verranno visualizzati video a 360 gradi del patrimonio paesaggistico, storico, artistico-culturale del territorio. Evocherà una reale immersione negli ambienti, permetterà di ripercorrere i luoghi della Capitale con una modalità inedita. Secondo aspetto è il Data Visualization Climate Change, trasforma dati e algoritmi da entità astratte di difficile interpretazione in visualizzazioni e simulazioni che mirano a stimolare una riflessione sulla relazione tra uomo e pianeta mettendo in connessione natura, scienza e tecnologia.
La terza opera, Materia, è una scultura digitale all’interno della struttura-sfera modellata in real-time dal movimento degli spettatori attorno a essa. La Biosfera diviene un involucro, un guscio che contiene una materia digitale-plastica multiforme che si fessura, faglia e plasma. L’opera è una scultura generativa, condivisa e collettiva, nata dall’interazione con gli spettatori.