PESARO – Piazza Redi ancora in balìa della baby gang. Scatta la raccolta firme per avere le telecamere e chiedere più controlli.
Sono giorni molto caldi. Lunedì, 19 aprile, due ragazzini di 16/17 anni hanno dato un pugno in faccia a un residente. Gli avevano chiesto una sigaretta, lui aveva preteso un po’ di educazione, ma loro lo hanno colpito. Finito in ospedale ha avuto 7 giorni di prognosi.
Era arrivata la volante della Polizia che ha portato in questura i giovani. Ma loro hanno minacciato i residenti anche mimando il gesto della pistola. I racconti delle scorrerie si sprecano: bidoni incendiati, bici gettate a terra, vetrine imbrattate. Poi le sei denunce per furto di attrezzi agricoli in via dei Condotti tre settimane fa.
«Abbiamo paura di ritorsioni», dicono residenti e commercianti della zona. «Siamo stati minacciati».
Altro episodio mercoledì sera, 21 aprile. I ragazzini hanno gettato a terra una bicicletta, un commerciante è uscito all’esterno e ha detto di smetterla. Loro per tutta risposta lo hanno spinto. È stata chiamata la polizia e loro sono finiti nuovamente in questura.
Sono stati segnalati al tribunale dei minorenni, ma la gente è stanca. Così hanno avviato una raccolta firme. Il foglio è già presente in uno dei negozi e sono arrivate già un centinaio di firme.
C’è chi ha paura: «Meglio non dirgli niente altrimenti ci fanno i dispetti, non voglio trovarmi il vetro della vetrina del negozio sfondato».
In piazza Redi sono stanchi, così hanno elaborato un testo con delle richieste e la conseguente raccolta firme. «Durante l’ultimo mese i casi di vandalismo da parte di un gruppo di ragazzi ormai noti si sono intensificati notevolmente tanto da arrivare a violenze verbali, con minacce e insulti. Ma anche fisiche, con vere e proprie aggressioni nei confronti dei residenti della zona. Con questa raccolta firme chiediamo all’amministrazione comunale l’installazione di videocamere di sorveglianza, l’intensificazione delle pattuglie delle forze dell’ordine, l’incontro con gli assessori alla sicurezza Riccardo Pozzi e ai servizi sociali Sara Mengucci».