PESARO – Ultimo bilancio della giunta Ricci, 4,5 milioni di variazione per la città.
Sui risultati del 2023, l’assessore al Rigore Nobili ha spiegato in Consiglio Comunale: «Sono eccellenti; l’anno si chiude con un risultato di amministrazione superiore ai di 64.500.000 euro che, al netto degli accantonamenti e dei vincoli e del fondo crediti di dubbia esigibilità, porta una disponibilità di 2.952.803,71 come avanzo investimenti e di 2.594.986.60 come avanzo libero. Risultati in linea con quelli dell’ultimo quinquennio». Altro dato soddisfacente per Nobili è che «negli ultimi quattro anni ad aliquote invariate, il gettito ordinario IMU è aumentato circa di 1.000.000 di euro. Anche nel caso dell’addizionale IRPEF le aliquote sono invariate dal 2012: rientriamo tra i 20 comuni capoluogo d’Italia con aliquote uguali o più basse delle nostre quest’anno abbiamo un sovra gettito di 400.000 euro».
«Pesaro è un Comune esempio nella tempistica, nella programmazione, nella gestione finanziaria, in quella degli investimenti. È così da dieci anni e lo dimostrano i 4,5milioni di variazione che distribuiamo per dare risposte alle esigenze della città». Così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, intervenuto in Consiglio comunale, durante l’approvazione della variazione al bilancio di previsione 24-26, per sottolineare la «soddisfazione e la gratitudine per la gestione di questo bilancio negli ultimi 10 anni. Quando siamo arrivati – dice – abbiamo ereditato un Comune virtuoso, ben gestito dal punto di vista del bilancio, ma che aveva due elementi di sofferenza. Il primo, la spesa corrente, messa in grave difficoltà da una stagione fatta di continui tagli agli enti locali, con il rischio di chiudere servizi o aumentare la tassazione locale. Il secondo, il patto di stabilità. Ogni anno, in questo periodo approvavamo il bilancio consuntivo, ogni anno c’era un avanzo che si andava ad accumulare ad altro avanzo dell’anno precedente, arrivato a cifre astronomiche che non si potevano spendere a causa del patto di stabilità. Abbiamo affrontato il primo problema, quello della spesa corrente, con una politica basata su tre grandi pilastri: la continua lotta all’evasione fiscale, la riorganizzazione della macchina comunale (diminuzione dei dirigenti e un conseguente risparmio di circa 850.000 € all’anno ndr), la politica di fusione. Scelte che ci hanno permesso di non aumentare le tasse, ma di investire sui servizi alla comunità, in particolar modo su educativi, cultura e verso i più deboli. Inutile – afferma – dire che ci sono emergenze su questi settori. Piuttosto in questi anni se ne sono aggiunte delle nuove, alle quali il Comune di Pesaro ha provato a rispondere ogni anno destinando il fondo anticrisi alle nuove emergenze. Ultima quello della casa, è un grande problema che non ci sia più il fondo nazionale per aiutare le persone a pagare l’affitto».
Continua: «I dati inequivocabili dimostrano che abbiamo aumentato la spesa per le scuole, i servizi educativi, la cultura. Il Consiglio dovrebbe indignarsi per il minimo sostegno ricevuto dalla Regione Marche per la Capitale italiana della cultura».
«Avevamo ereditato un Comune con un indebitamento molto basso e finiamo lasciando un Comune con un indebitamento molto basso, riuscendo a contribuire a scrivere le nuove regole del patto di stabilità che ci hanno permesso di spendere maggiori risorse. Poi siamo riusciti ad attrarre 2miliardi di risorse pubbliche che ci hanno permesso e ci permetteranno di cambiare la città. Non ci sono emergenze, grandi problemi irrisolti, incompiute. Non so su cosa si baserà la campagna elettorale dell’opposizione – conclude -. Questo è motivo di soddisfazione per chi, come me, sta terminando il mandato. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato straordinario».
La consigliera G. Marchionni ha sottolineato invece «Quello che non c’è in questo rendiconto. Nelle linee di mandato del 2019, figurava il tema del “respirare”, verbo con cui l’Amministrazione poneva attenzione all’ambiente. Una cura che non ho visto per il tema dell’amianto. Qualcuno dirà che è colpa della regione ma concentriamoci sul fatto che l’Amministrazione ha competenze d’intervento. In questi anni avremmo potuto studiare una strategia. Non è stato fatto». La consigliera ha poi sottolineato «L’atteggiamento altalenante sul tema delle manutenzioni, rispetto alle quali molto stiamo facendo, anche con strumenti non consueti, ma tanto altro dovremmo fare. In molte zone sembra di stare in un luogo di guerra». Ultimo tema, «fondamentale, il mancato investimento delle società partecipate per il nostro Comune. Mi riferisco in particolare a MMS di cui deteniamo oltre il 25% delle quote. In generale non risponde più ad un controllo realmente pubblico».
Andreolli (Lega) ha rilevato: «Non ho visto una programmazione ampia della nostra Amministrazione».