PESARO – Si masturbava davanti alle ragazzine vicino a scuola, scatta l’avviso orale del Questore. La misura è stata adottata nei confronti di un 52enne, resosi responsabile di più episodi di atti osceni ai danni di minori, l’ultimo dei quali si è verificato nel centro storico di Pesaro nei pressi di un istituto scolastico. La misura di prevenzione consiste nell’intimazione a modificare la propria condotta di vita socialmente pericolosa, che se non osservata potrebbe comportare l’applicazione della più invasiva sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza.
Qualche settimana fa era accaduto davanti al Liceo Artistico Mengaroni. A dare l’allarme una ragazza e quando arrivarono i poliziotti l’uomo aveva ancora i pantaloni abbassati. Ha detto ai poliziotti di aver assunto metamfetamine, droghe che hanno scatenato le fantasie sessuali. Era fuori di sè. Era stato quindi denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Per ora non ci sono altri provvedimenti adottati anche se in casi simili si rischia anche la tentata violenza sessuale, aggravata dal luogo dove è stata commessa, vicino a una scuola.
La Questura evidenzia che il sistema delle misure di prevenzione, di competenza esclusiva del Questore, costituisce uno strumento di contrasto irrinunciabile per contenere le condotte violente e aggressive poste in essere da singoli o gruppi. Detto sistema non è alternativo a quello penale ma si muove in parallelo ad esso, sebbene l’applicazione della misura di prevenzione possa anche prescindere dalla consumazione di un reato, essendo sufficiente il presupposto di una condotta di vita comunque socialmente pericolosa. È un sistema di sicurezza integrata, volta a tutelare la coesione sociale, anche laddove si registrino comportamenti non necessariamente di natura criminale ma che comunque alimentano il senso dell’insicurezza percepita dal cittadino. In tale contesto le misure di prevenzione costituiscono strumenti caratterizzati da maggior velocità e flessibilità di impiego, estremamente efficaci in ambiti in rapida evoluzione e in presenza di condotte indicative di pericolosità, anche quando non configurano ancora i presupposti per la tutela del sistema penale.
Solo qualche giorno fa un caso simile al parco miralfiore con un algerino protagonista. Fissava donne e ragazze e si toccava, denunciato dai carabinieri.