PESARO – L’appello del sindaco Matteo Ricci viene respinto al mittente dai bagnini. Il primo cittadino chiedeva ombrelloni per i più giovani, ma i bagnini replicano stizziti.
«Come sempre la chiarezza non va d’accordo con la politica quindi cerchiamo di rispondere anticipatamente al sindaco (e quindi ad ogni famiglia che cerca ombrelloni per i propri figli) che invierà la lettera ad ogni concessionario spiaggia. Non è conveniente per noi lasciare ombrelloni liberi che non sappiamo se e per quanto tempo saranno occupati ma è un dovere visto che siamo al servizio della città e del turismo. Ci dispiace osservare, ancora una volta, che i concessionari sono un ostacolo per il progredire della Città e che sono le pecore nere da eliminare al più presto, pensando che qualcun altro (magari cinese o tedesco) faccia meglio dei presenti. La pandemia ha privato minimo di 50 ombrelloni ogni stabilimento. Se consideriamo la zona solo sul Viale Trieste sono circa 2.000 ombrelloni. Lo scorso anno abbiamo preso le compagnie, anche se in numero ridotto e siamo stati tacciati e “insultati” perché non c’erano ombrelloni per i turisti».
I bagnini continuano il ragionamento: «Abbiamo trovato problemi con i ragazzi perché ci dicevano che erano in 4 per ogni ombrellone ed invece venivano in 10/12 (delle volte coadiuvati da genitori e avvocati). Non vogliamo creare dei contagi e ci piace fare il nostro lavoro con le regole che ci indicano: ma non pensate che sia facile . Quest’anno gli albergatori, giustamente ci hanno chiesto di lasciare più ombrelloni per non danneggiare il turismo, ma la coperta è corta (visto l’avanzare dell’erosione). Sì l’erosione, sono anni che stiamo dicendo che l’avanzare del mare è sempre più presente e che ci vogliono impegni seri e non scogliere ogni tanto. Ora che la mancanza di sabbia si sente , beh è colpa dei bagnini che non vogliono affittare. L’estate è alle porte e se sarà una stagione con un discreto movimento turistico avremo di nuovo problemi nell’accoglienza».