PESARO – Consegnato al medico Umberto Gnudi il riconoscimento di Elevati Meriti. Il medico aveva fatto discutere per il suo sfogo sui no vax che entravano in pronto soccorso. «Vi curo ma vi disprezzo» aveva detto. Da lì una frattura insanabile con l’azienda, ma anche tanti messaggi di sostegno, a partire dal sindaco Matteo Ricci. Poi l’avvicendamento con il nuovo primario.
«Ha combattuto in prima linea contro la devastante pandemia che ci ha colpito effettuando turni massacranti in qualità di Direttore F.F. al Pronto Soccorso di Marche Nord. Non ha esitato a mettere in gioco in primis la sua persona, cercando di far capire a tutti quali erano i rischi per i novax e per il sistema sanitario. Si è sempre collocato dalla parte della scienza e del vaccino, per salvare le vite dei contagiati lasciando al contempo spazio ai malati con altre patologie». Queste le motivazioni lette dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che spiega: «Durante la pandemia la città ha sofferto tanto, e la battaglia non è ancora finita. Il nostro sistema sanitario, medici e infermieri, hanno reagito con una dedizione straordinaria, non risparmiandosi mai. Gnudi è stato un grande capitano, un punto di riferimento per la squadra che ha diretto e anche per tutta la città». Ora la sua assenza da Pesaro «peserà molto – dice Ricci -. È una grande mancanza umana e professionale, frutto di un metodo gestionale che non ha mai convinto. Marche Nord, dopo lo sfogo di Gnudi, invece di coglierne le preoccupazioni ha pensato di far commentare la situazione agli altri primari. Questo è stato qualcosa di sbagliato. La città perde un faro che ci ha guidato durante anni di grande nebbia». Il riconoscimento di Elevati Meriti è dedicato anche a tutto il personale sanitario in prima linea nell’emergenza Covid.
Insieme a Gnudi, anche alcuni rappresentanti del personale sanitario: Tiziana Marte (OSS), Cristina Casacu (operatore Dussmann Pronto Soccorso), Giovanni Polidoro (medico del Pronto Soccorso), Marianna Luchena (infermiera Pronto Soccorso), Marco Spinaci (118), Lucia Azzini (infermiera rianimazione). «Tutti hanno dato l’anima – ha detto Gnudi -. Il ricordo delle prime settimane di emergenza è indelebile. Queste persone per me non saranno mai solo dipendenti: insieme abbiamo fatto una cosa incredibile e questo riconoscimento lo meritiamo». Ma, «la situazione delle persone che lavorano nella sanità è peggiorata. La gente è stanca, i pronto soccorso non sono stati potenziati e ora siamo in una situazione preoccupante». Gnudi, che non ha ancora preso decisioni per il futuro, ha aggiunto: «Ho fatto il mio lavoro al meglio che ho potuto, poi l’azienda ha fatto altre scelte. Dopo lo sfogo ho cercato di ridurre l’esposizione mediatica, non credo di aver detto cose particolari. Ho fatto il mio lavoro al meglio».
«Gnudi è stato un punto di riferimento per tutto il territorio, un capitano coraggioso al quale saremo per sempre grati», ha ribadito il presidente della Provincia Giuseppe Paolini. «Questo riconoscimento è il giusto coronamento ad un lavoro egregio svolto da Gnudi e da tutti i sanitari, che non si sono mai risparmiati per il bene della comunità», ha concluso il Prefetto Tommaso Ricciardi.