PESARO – Boschi urbani, per ora nessun albero piantato. Il sindaco spiega i motivi del ritardo.
Facciamo un passo indietro. Era il 2019 quando l’amministrazione ordinava: «Nascono 20 ettari di boschi in città», dopo aver approvato una variante urbanistica ad hoc. In sostanza si metteva il vincolo paesaggistico nelle aree individuate come boschive, nell’operazione collegata ai rimboschimenti che dovrà realizzare Autostrade per la mitigazione delle opere compensative alla terza corsia. «Potevamo capitalizzare come fanno molti Comuni, chiedendo ad Autostrade la monetizzazione. Non l’abbiamo fatto, anteponendo i boschi, per due motivi», disse l’allora assessore Briglia.
Più nel dettaglio, le 16 aree insistono su Borgo Santa Maria, Villa Ceccolini, Galoppatoio (strada dei Pioppi), strada delle Regioni, Torraccia (via Furiassi, tra Vitrifrigo Arena e autostrada), zona verde di via Gagarin (retro Iper Conad), zona verde tra via Solferino e via San Martino, Candelara (via Bellavista), via Bonini (zona adiacente rotonda interquartieri), Santa Veneranda (zona sul retro della chiesa), via del Novecento (due zone), Muraglia (strada dei Condotti), Montegranaro (via Pirandello), Trebbiantico (due zone in via delle Querce e via dei Girasoli). Si aggiungono all’elenco altre aree sul San Bartolo e in via Palmanova, escluse dalla variante perché già conformi sul piano urbanistico.
Ad oggi non ci sono alberi piantati, ma il sindaco Ricci conferma: «I boschi urbani si faranno come previsto, parallelamente ai lavori di Società Autostrade. Il progetto esecutivo dei primi sette, quelli legati all’Interquartieri di Muraglia – verrà approvato entro fine anno. Poi saranno realizzati tutti gli altri, quattordici, previsti. Avanti, per una viabilità sempre migliore e una città che respira sempre di più».