Pesaro

Pesaro, apre il “Cantiere 2033” per costruire la Capitale europea della cultura

Strategie e azioni per candidarsi al riconoscimento europeo. Deve essere la riscossa delle città medie. La scelta nel 2028

PESARO – Obiettivo candidarsi a essere Capitale europea della Cultura. Il territorio di Pesaro fa sul serio tanto da aver avviato un “Cantiere” di lavoro con decine di professionisti del settore turistico e culturale.

L’idea è quella di «esplorare le proposte tematiche e le strategie per la candidatura di Pesaro a Capitale europea della cultura 2033, focalizzandosi su idee innovative e sullo sviluppo culturale per valorizzare la città e la sua offerta» precisa il vicesindaco assessore alla Cultura e al Turismo Daniele Vimini.

Due i temi al centro del primo degli appuntamenti (che ricorreranno nei prossimi mesi) dedicati, «consolidare i risultati ottenuti nel 2024 e intrecciare strategie e attuare le prime azioni importanti per la candidatura 2033. Un traguardo per il quale si terrà una sfida tra città medie come la nostra; una data che sembra lontana, quando in realtà i giochi si faranno entro il 2028, anno in cui sarà indicata la futura Capitale».

«Sarà fondamentale rafforzare i dati e risvolti turistici registrati da Pesaro nel 2024. Numeri e successi presentati durante gli Stati generali del Turismo e nel primo tavolo di lavoro permanente, e ottenuti, tra l’altro, dalle azioni del dossier di Pesaro 2024. Dobbiamo attuare le giuste strategie per consolidare questo straordinario lavoro». Per Vimini, «è necessario mantenere lo spirito corale che ha avuto il 2024, a iniziare con “la cura” dell’esperimento –riuscitissimo- dei “50×50 Capitali al Quadrato”. Dobbiamo spingere per tenerlo come punto di riferimento nella realizzazione dei grandi eventi, delle progettualità degli enti preposti e di tutti gli attori interessati, come ad esempio di quelle dei tour operator». La strada per farlo è già tracciata, sottolinea Vimini, «quasi la totalità dei progetti messi in campo durante Pesaro Capitale hanno un respiro come minimo biennale e sono stati previsti con una sostenibilità che guarda al 2025 e oltre» aggiunge facendo riferimento ad esempio ai “Castelli nascosti – Itinerari in luoghi insoliti e meno conosciuti della provincia”, «che ha avuto grande successo e che può essere replicabile anche con un biglietto simbolico».

La strategia di accreditamento a cui Pesaro sta lavorando, prevede altre tappe ravvicinate: «Sabato 11 gennaio ci sarà il passaggio “tra Capitali” con Agrigento, che debutterà il 18 gennaio. È chiaro che, da quel momento, la visibilità del nostro territorio, anche mediatica, e il racconto che ne faremo cambierà. Dovremmo essere capaci di mantenere alta attenzione continuando a scommettere sul marchio, ormai consolidato e noto, di Pesaro 2024 concentrandosi sull’idea che, se siamo stati capitale per un anno, non è stato di certo un caso. Una strategia che farebbe il paio con quella di una città in trasformazione, da tornare a visitare e conoscere per osservarne i progetti che si sono radicalizzati o i tanti cantieri che l’hanno “impacchettata” conclusi». Una sorta di Pesaro 2024 che prosegue, «con l’auspicio possa avere un nuovo logo con il 2033» scherza il vicesindaco.

Ci sarà poi la tappa – dall’11 al 18 aprile – dell’UCC Music Cluster Meeting, l’incontro annuale delle Città creative della Musica UNESCO, «un appuntamento mondiale che ci darà l’occasione per ospitare diverse città europee e rilanciare il valore di Pesaro Città creativa della Musica UNESCO, tra i punti forte della nostra candidatura. Sarà necessario diventi un appuntamento di ricaduta delle intere Marche – e ci auguriamo per questo il sostegno della Regione – perché terrà insieme le città Unesco del territorio come Fabriano (Città creativa per Artigianato e Arte Popolare), Urbino (con il suo centro storico Patrimonio dell’Umanità) e Fermo (che ha ottenuto il riconoscimento di “Learning City”, città dell’apprendimento) e le aggancerà al lavoro fatto in rete con le altre della rete italiane».

Vimini sottolinea che le risposte date da Pesaro e dagli altri Comuni alle opportunità ed emergenze del momento, potrebbe sostenere la strategia verso la Capitale 2033. Dobbiamo essere capaci di mantenere un livello medio di racconto e narrazione per porre la nostra provincia come “modello di provincia d’Europa” da esportare per le soluzioni proposte – dalla sua dimensione – ai temi che nel 2033 possono essere molto importanti: la siccità, la sostenibilità (affrontata con progetti innovativi come l’anello di condensazione del centro storico di Pesaro), la rivalutazione e aggiornamento delle tradizioni artigianali (a partire da esempi illustri come quello della ceramica e della musica) e culturali».

Particolare attenzione al progetto “50×50” che ha visto i vari comuni della provincia essere protagonisti per una settimana durante l’anno Capitale.