Pesaro

Pesaro, via al cantiere della “stazione di posta”, per accogliere le persone senza fissa dimora

Biancani, Pozzi e Pandolfi: «Lavori per 1milione di euro per una struttura dedicata all'accoglienza delle persone fragili»

PESARO – Un luogo per accogliere le persone in difficoltà. Ecco la stazione di posta.

È uno dei cantieri più importanti del PNRR Sociale, «che restituirà dignità e nuove funzioni a uno stabile all’abbandono da decenni in un’area tra via dell’Acquedotto e la stazione ferroviaria, che stiamo riqualificando e che metterà in rete servizi dedicati alle persone più fragili nella Stazione di posta; un luogo inedito, simbolo di civiltà e di inclusione che siamo orgogliosi di realizzare», così il sindaco Andrea Biancani, l’assessore alle Nuove Opere Riccardo Pozzi e l’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi nel dare il via ai lavori – di circa 1milione di euro di spesa complessiva- sull’edificio in fondo a piazzale Falcone-Borsellino.

«Entro l’anno – aggiunge Biancani – realizzeremo una struttura di 317mq – tra il piano terra e l’interrato – dedicata alla prima accoglienza per persone senza fissa dimora. Ci saranno anche degli spazi per pernottamenti brevi e delle docce che saranno collocati in questo edificio, struttura che abbiamo individuato dal Pnrr perché a pochi passi dalla stazione del treno, un luogo centrale nei flussi di movimento dei senza fissa dimora. Si tratta di un progetto innovativo e inclusivo che darà dignità alle persone più bisognose e che ottimizzerà i nostri servizi».

L’assessore Pozzi spiega che «l’intervento dal valore di 970mila euro circa è stato finanziato in parte dal Pnrr – Missione 5 – Inclusione e Coesione e da fondi comunali per circa 75.000 euro. È un altro grande cantiere che avviamo nei tempi previsti e che concluderemo in quelli indicati dal cronoprogramma. Insieme all’edilizia scolastica, come Amministrazione, stiamo portando avanti numerose riqualificazioni dedicate al sociale; due temi importanti per garantire un’alta qualità di vita e per tenere salda la comunità, senza lasciare indietro nessuno». I lavori sono stati affidati, dopo l’espletamento di procedura negoziata, alla Termo Group Srl e sono seguiti dal Rup, architetto Maurizio Severini (dirigente) e dal direttore lavori l’architetto Davide Geminiani, coadiuvati dall’ingegnere Arianna Talevi del servizio Opere pubbliche e Patrimonio del Comune. Prevedono, tra l’altro, «il rifacimento integrale del manto di copertura e di parte del solaio di copertura lignea; l’integrale sostituzione degli infissi esterni con nuovi di alta qualità e prestazione acustica ed energetica; la realizzazione di una nuova scala esterna e di una rampa per l’abbattimento delle barriere architettoniche; misure per l’isolamento termico interno e esterno; la ridistribuzione degli ambienti interni per rendere l’immobile consono all’uso e alle necessità; la tinteggiatura interna; nuovi impianti termici, idrico-sanitario, fognario ed elettrico» precisa Pozzi.

Vero valore aggiunto della Stazione di posta sarà la sua funzione, «Sarà un luogo sicuro – dicono sindaco e assessori – integrato con i centri di accoglienza e con le mense sociali, dove offrire servizi per il contrasto della povertà». Ai 970.000 euro destinati all’intervento sull’edificio, il PNRR sociale ha finanziato ulteriori 180.000 di risorse per sostenere le spese per la gestione dei servizi. A dettagliarli è l’assessore Pandolfi: «Saranno presenti un centro d’ascolto, il servizio fermoposta, la distribuzione di beni in riuso, sarà presente il servizio di psicoterapia e quello legale-amministrativo (per agevolare l’accesso ai servizi demografici, sociali, sanitari e di collocamento al lavoro del territorio provinciale) insieme a un ambulatorio medico, etc».

Nella Stazione di posta sarà inserita «una sorta di “cabina di regia” unitaria per l’accoglienza, l’accesso e la fornitura di servizi per coordinare le azioni e mettere in rete le buone prassi a favore delle persone a rischio o in situazione di povertà estrema e di grave marginalità sociale; la cabina, opererà in sinergia e collaborazione con gli Ats della Provincia e con diverse realtà pubbliche e private territoriali del settore. Razionalizzeremo e potenzieremo i servizi oggi dislocati in maniera non organica sul territorio che saranno appunto guidati dalla regia» sottolinea Pandolfi, anche presidente del comitato dei sindaci dell’Ats1.