Pesaro

Pesaro Capitale italiana della cultura 2024: festa grande sulle note di Diana, scappata dai bombardamenti russi – VIDEO

Successo di pubblico alla festa promossa dal Comune di Pesaro al Centro Arti visite Pescheria che ha celebrato il riconoscimento ottenuto dalla città. La cerimonia si è aperta con l’esibizione di Diana, la bambina ucraina in fuga dalle bombe su Kharkiv

Foto di gruppo con la govane pianista Diana

Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024: è festa grande nella culla di Rossini che dedica questa vittoria alla Città della musica Unesco Kharkiv, ora sotto gli attacchi russi. Ed è proprio di Kharkiv la piccola Diana, 9 anni, la bimba ucraina scappata con la mamma e la sorella dai bombardamenti russi, che ha aperto ieri (19 Marzo) la grande festa per la nomina di Pesaro a Capitale italiana della cultura 2024.

«Sono onorata di essere qui con voi – ha detto emozionata la piccola pianista – il mio sogno è diventare una pianista famosa. Vorrei poter tornare a casa e che non ci sia più guerra in nessun posto», ha sorriso la piccola Diana rivolgendosi al folto pubblico pronto ad applaudirla nella piazza antistante il Centro Arti visive Pescheria, dove il sindaco Matteo Ricci e il vice sindaco Daniele Vimini hanno dato appuntamento ai cittadini per una serata ricca di emozioni. «Il nostro dossier di candidatura parte dal rapporto tra arte, ambiente e tecnologia – spiega il sindaco Matteo Ricci – annoda la rigenerazione urbana, green economy e felicità sociale. Partiamo dalla musica e non potrebbe essere altrimenti, infatti siamo felici che questa vittoria sia dedicata alla città ucraina di Kharkiv, come Pesaro, città della musica Unesco e in questo momento sotto gli attacchi russi. Per questo abbiamo accolto la segnalazione dell’assessore Ida Simonella del Comune di Ancona che ci ha segnalato una piccola pianista, Diana, 9 anni, scappata con la sua famiglia da Kharkiv dove studiava pianoforte e arrivata a Falconara dove si è ricongiunta a dei parenti. Grazie al presidente del Conservatorio Rossini siamo riusciti a fare in modo che la piccola Diana e la sorellina di 7 anni possano continuare a studiare pianoforte al Conservatorio. E oggi (ieri per chi legge, ndr) è proprio lei ad aprire questi festeggiamenti».

Ha portato il suo saluto alla città di Pesaro anche il presidente della giunta regionale Marche Francesco Acquaroli. «Pesaro capitale italiana della cultura 2024 è un altro grande riconoscimento assegnato dal Ministero della cultura, alla qualità e alle eccellenze della nostra regione, che è riuscita a portare ben due città tra le 10 finaliste. Grazie a Pesaro per aver portato nelle Marche un riconoscimento così prestigioso ma anche ad Ascoli Piceno per la grande mole di lavoro espressa – dice il presidente Acquaroli – sono certo che questa vittoria porterà importanti ricadute economiche, turistiche e culturali non solo alla provincia di Pesaro ma a tutta la regione».

La presentazione della candidatura, le audizioni fino all’emozionante proclamazione, a Roma, alla presenza del ministro Dario Franceschini e dei 10 sindaci finalisti: una carrellata di immagini proiettate su maxischermo per partecipare alla cittadinanza l’impegno e il percorso fatto fino alla vittoria. «Abbiamo vinto e siamo ancora increduli – dice il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini – per un connubio di natura, cultura e tecnologia volti a esaltare il nostro passato e valorizzare il nostro futuro. Il 2024 è dietro l’angolo, presto inizieremo a stilare il calendario delle iniziative che ruotano attorno alla nomina a capitale della cultura».  La commissione del Ministero della cultura, come ci spiega il vicesindaco, ha premiato il dossier “la natura della cultura” suddiviso in cinque sezioni che declinano il rapporto tra arte, cultura e tecnologia. Ma per Pesaro quella di ieri pomeriggio è stata una doppia festa: Pesaro è stata anche proclamata “Città italiana dei giovani” 2022, riconoscimento arrivato a poche ore da quello di capitale italiana della cultura. Tanti ospiti, tanti interventi per guardare al futuro con ottimismo. La serata è proseguita con l’esibizione di alcune band locali. E dopo la festa tutti al lavoro perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità.