Pesaro

Pesaro, il caso dei fondi pubblici alle associazioni culturali finisce in Parlamento. Baldelli: «Imbarazzante»

Il deputato Fdi ne parla in aula. «Troppa nonchalance negli appalti ad affidamento diretto. Si chiarisca»

PESARO – Il caso dei fondi pubblici a due associazioni culturali pesaresi finisce in parlamento. Il deputato FdI Antonio Baldelli, ne ha parlato a Montecitorio nel corso di un’audizione alla Camera dei Deputati.

«Fondi a Opera Maestra e Stella Polare, coda imbarazzante lasciata nel Comune di Pesaro dal sindaco uscente Ricci. E Biancani parla dei tagli del Governo solo per distogliere l’attenzione da questo caso. Ora il vaso di Pandora è stato scoperchiato».

Baldelli ha detto: «Il neoeletto sindaco di Pesaro ha scritto in una delibera di essere stato costretto a ridurre i fondi alle manifestazioni della propria città a causa dei tagli del Governo. Potremmo dire nulla di nuovo sotto il sole, il solito attacco di un sindaco del Pd al Governo, salvo scoprire che sotto potrebbe esserci altro. Ma l’uscente sindaco Ricci si è trasferito a Bruxelles lasciando in Comune una coda imbarazzante, con una certa nonchalance negli affidamenti diretti degli appalti».

Baldelli ha ricostruito la situazione: «Due associazioni culturali negli ultimi due anni avrebbero ottenuto oltre 400.00 euro dal Comune con affidamenti diretti. Ad una di queste associazioni è stata appaltata l’organizzazione di manifestazioni culinarie, feste e l’esecuzione di lavori di straordinaria manutenzione e riqualificazione di aree verdi. Ci chiediamo cosa c’entri un’associazione culturale con la manutenzione e con la riqualificazione delle aree verdi, soprattutto se si considera che in quella particolare zona il verde non c’è, che l’associazione non svolge attività d’impresa, non ha Durc e dipendenti. E nell’immobile che ospita la sede dell’associazione, non ci sono targhe sul citofono né cassette delle lettere che possono fare riferimento all’associazione. Inoltre, non è stata prevista nè consegnata alcuna rendicontazione dei lavori, come candidamente ammesso da un funzionario del Comune».

Poi la chiusura con l’attacco all’ex sindaco. « E Matteo Ricci cosa dice? Afferma di non sapere nulla e rinvia tutto agli uffici. Ma è stata smentita da un suo stretto collaboratore che ha ammesso di essere stato lui a suggerire il nome dell’associazione e non gli uffici».

Del caso si parlerà nel prossimo consiglio comunale. C’è chi invita a non strumentalizzare la questione e chi invece soffia sul fuoco.

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