PESARO – Si spacciano prima per operatori della banca, poi lo chiamano con il numero della Polizia postale e lo convincono a fare un bonifico da 28.500 euro.
L’altro giorno un 74enne di Urbania è stato vittima di una truffa, una piaga sempre più dilagante tanto che le forze dell’ordine raccomandano la massima allerta. I raggiri telematici sono diventati più comuni dei furti in appartamento e i risultati sono tremendi per chi le subisce.
La vittima è un 74enne di Urbania che in passato aveva un ruolo pubblico, a dimostrazione come tutti possano cadere nella trappola.
L’anziano riceve un Sms dalla finta Bper Banca in cui viene messo al corrente di un pagamento sospetto da 10 mila euro e che per bloccare il versamento occorre chiamare un numero fisso. L’uomo, preoccupato, esegue. Dall’altra parte della cornetta recitano il canovaccio, finchè l’operatore annuncia che presto l’uomo verrà contattato dalla Polizia Postale per bloccare il pagamento.
Di li a poco nello schermo del telefonino appare il numero reale della Polizia Postale. Ma è un trucco che utilizzano i truffatori: la tecnica si chiama spoofing ed è utilizzata da criminali informatici per falsificare l’identificativo di una chiamata telefonica.
L’uomo ci casca e viene invitato a correre allo sportello della sua banca ed esegue un bonifico ordinario da 28,500 euro verso un conto dichiarato “sicuro”. Ma il ricevente non è contento, fa annullare l’operazione e richiede un bonifico istantaneo per avere i soldi subito. Ultima garanzia per il delinquente è stata quella di chiedere copia della ricevuta e farsela mandare su WhatsApp. Il numero si scoprirà essere intestato a un bengalese.
La truffa è compiuta, ma l’uomo incontra un amico a cui ha raccontato della faccenda. L’amico si è insospettito e ha subito pensato a una truffa. Così il 74enne è corso in Questura a Pesaro e ha spiegato l’accaduto. Gli agenti della Volante hanno fatto le prime verifiche e hanno capito che i soldi erano finiti in un conto delle Poste a Napoli. Così venerdì mattina alle 8, all’apertura dell’ufficio postale in Piazza del Popolo, il poliziotto, quello vero ha spiegato tutto all’operatore facendo bloccare il conto dove erano finiti i soldi. Erano già stati fatti vari prelievi e sul conto erano rimasti 26,900 euro, finiti poi sotto sequestro in attesa di essere restituiti al proprietario.
Gli inquirenti sostengono che dietro ci sia un’organizzazione criminale capace di mettere in piedi una truffa così sofisticata. Sono in corso gli accertamenti per incastrare i responsabili.
La Questura parla di un «problema emergenziale» riferendosi alle truffe. Casi che superano ormai i furti, con i delinquenti che sono sempre più aggressivi e fanno leva sugli affetti degli anziani soprattutto nei casi dei finti incidenti dei figli o nipoti. I casi si moltiplicano con anziani che arrivano a consegnare ori e contanti. La Prefettura ha anche avviato una campagna di informazione tramite le scuole, così che i nipoti possano sensibilizzare i nonni.