PESARO – Cibo non tracciato, scarsa igiene e mancato rispetto protocolli covid, ristorante cinese in viale Trieste fatto chiudere per due giorni.
Nella serata del 14 agosto, il Nucleo Tutela del Lavoro dell’Arma, unitamente a personale dell’Ispettorato del Lavoro della Provincia di Pesaro e alla Stazione Carabinieri di Pesaro, ha svolto un controllo in un ristorante cinese sul lato di Levante di viale Trieste, nel corso del quale sono emerse numerose irregolarità sia sul fronte del rispetto delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid 19 sui luoghi di lavoro, sia sul versante del rispetto delle misure igieniche e di sicurezza obbligatorie per gli esercizi di ristorazione. Proprio per tale motivo nel corso dell’accertamento, durato alcune ore, è stato richiesto anche l’intervento di personale dell’Asur di Pesaro – Servizio Igiene Alimenti, che ha a sua volta riscontrato diverse irregolarità.
Per quanto riguarda le misure anti covid, oltre all’assenza delle avvertenze obbligatorie rivolte al personale dipendente sulle corrette procedure finalizzate a scongiurare la diffusione del virus, è stata riscontrata sia la mancanza dell’igienizzazione straordinaria obbligatoria per i locali alla riapertura dopo il lock down, sia della sanificazione periodica degli ambienti; ai dipendenti, inoltre, non veniva misurata la temperatura prima di accedere al posto di lavoro e a loro disposizione non vi era sufficiente gel igienizzante, tutti accorgimenti oggi più che mai necessari, anche in relazione ai nuovi focolai comparsi nella Penisola.
Le mancanze riscontrate sul fronte igienico, invece, hanno riguardato sia i locali, sporchi di residui di cibo, in disordine e non in regola con le norme per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che le derrate alimentari, tra le quali erano presenti materie prime la cui origine non è stato possibile tracciare, come invece previsto dalla legge.
Al termine del controllo, dunque, il ristorante è stato cautelarmente chiuso sia per le violazioni delle normative anti Covid che, con atto separato del personale dell’Asur, per le inadempienze igienico-sanitarie relative ad ambienti ed alimenti. Le sanzioni elevate a carico del titolare del locale, un trentottenne di nazionalità cinese, si sono limitate per ora ai quattrocento euro previsti per le violazioni anti Covid, ma gli accertamenti proseguiranno nei giorni a venire con l’intervento di un medico veterinario che determini la natura e la provenienza dei prodotti, e con la successiva distruzione di tutti gli alimenti presenti nel ristorante. Al termine della procedura, si prospettano ulteriori multe per diverse migliaia di euro e non si escludono risvolti penali della vicenda.